Cercava
di non pensarci e continuava a lavorare, serviva i clienti ai tavolini, lavava
le tazzine puliva il bancone.
La
signora Federica moglie del titolare il signor Antonio la guardava con aria
pensierosa, Antonio invece la guardava con desiderio come sempre, d’altronde
aveva 17 anni era alta un metro e settanta, 65kg di peso un bel seno
prosperoso, gambe lunghe, capelli castano chiaro lunghi fino sotto le spalle raccolti
in una coda di cavallo, viso dolce occhi nocciola, da quando c’era lei il bar
si era riempito di clienti anche se era un bar vecchio stile, Antonio e sua
moglie erano una coppia di sessantenni decisamente sovrappeso e non belli di
aspetto, Arturo il loro unico figlio un ragazzo che inspiegabilmente era alto e muscoloso con un viso duro naso
aquilino, capelli lunghi da capellone del epoca con gradi basette, aveva 22
anni ed era buono di carattere generoso e altruista.
Arturo
era seduto al tavolino esterno con Edoardo il suo amico anche lui 22 enne fisico
massiccio e occhi grigi di ghiaccio uno sguardo penetrante che Marilena si
sentiva scrutata dentro da quello sguardo.
Da
un paio di mesi lei e Edoardo stavano insieme o meglio facevano sesso in modo
appassionato nessuno lo sapeva si erano sempre visti di nascosto, magari a casa
sua di lui che viveva solo essendo rimasto orfano da un paio di anni, non era
una vera relazione, era come se lui si ricordasse di lei solo quando aveva
voglia di sesso, lei invece era presa da lui anche se sapeva che non è che lui
fosse innamorato.
La
sera prima all’ ora di chiusura Arturo si era offerto di accompagnarla a casa
in macchina e davanti al portone dove abitava si era dichiarato.
Le
aveva detto che era perdutamente innamorato di lei e voleva fidanzarsi
seriamente e poi sposarsi.
Lei
era rimasta sorpresa non se lo aspettava aveva trovato la scusa che era giovane
per fidanzarsi seriamente, e voleva pensarci un po’ prima di prendere una
decisone cosi importante.
Il
giorno prima Edoardo le aveva fatto vedere una pistola che aveva comprato da un
noto malvivente della zona quella stessa mattina, era una Walther PPK calibro
9.
-Cosa
devi fartene di quel arma ?
Le
aveva chiesto stupita e spaventata.
-Con
questa svoltiamo, cambiamo vita, sabato sera portiamo via l’intero incasso del
bar dei genitori di Arturo.
-Ma
sei matto io ci lavoro. Gridò
-Sabato
sera scappi con me, e non avrai più bisogno di fare la sguattera per poche lire
da quelli.
-Ma
Arturo e tuo amico ! aveva detto Marilena.
-Ma
quale amico è solo uno fortunato che ha i genitori con i soldi.
-Oh
capirai che soldi fanno fatica anche loro a tirare avanti. Rispose Marilena.
Basta
sabato faccio il colpo, se vuoi venire via con me bene senò rimani pure li a
fare la schiava. Rispose urlandole in faccia.
Non
si erano detti più neanche una parola fino a quando sotto casa di Marilena lui
l’aveva baciata con passione sulla bocca e lei aveva risposto al bacio, poi era
uscita dal auto ed era tornata a casa.
Era
pasta la mezzanotte quasi tutti i clienti se ne erano andati, Marilena i i
genitori di Arturo stavano iniziando le pulizie prima della chiusura, quando
Antonio si trovò vicino alla cassa Edoardo si avvicinò, a Marilena tremavano le
gambe, Edoardo tirò fuori la pustola.
-Antonio
dami tutti i soldi che hai in cassa !
-Ma
cosa dici sei matto Edoardo ?
-SBRIGAI.
Urlò
Due
carabinieri che di solito passavano al bar a prendere un caffè nel turno di
notte per puro caso entrarono nel bar proprio in quel attimo.
-Che
succede, ragazzo butta a terra l’arma. Dissero.
Ma
Edoardo si era già girato e sparò verso di loro colpendone uno in testa e l’atro
ad una spalla, entrambi i carabinieri caddero a terra uno morto e l’altro
ferito.
-DAMMI
STI CAZZO DÌ SOLDIII. Urlo Edoardo ad Antonio.
Antonio
si apprestò velocemente a consegnarle il denaro del incasso circa 600 mila
lire.
Edoardo
li prese e li mise nella sacca che teneva a tracolla.
Poi
guardò Marilena con i suoi occhi di giaccio che la ipnotizzavano.
Marilena
lasciò cadere lo straccio che aveva in mano e corse verso di lui uscirono dal
bar e in quel istante due colpi di pistola li colpirono entrambi.
Prima
di morire Marilena vide Arturo con uno sguardo perso nel vuoto e ancora in mano
la pistola del poliziotto che aveva raccolto da terra e con la quale aveva
sparato.