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sabato 21 gennaio 2012

A CHI LEGGE

Cari Lettori
Purtroppo non sono molto istruito, quindi vi chiedo scusa per eventuali errori di grammatica, punteggiatura e via dicendo.
Spero pero che le mie storie vi coinvolgano e magari per tre minuti vi facciano dimenticare tutte le seccature e le rogne quotidiane
Grazie Kyr

ELISA cap 3

Una sera Antonio venne a mangiare nel ristorante dove lavoravo come sguattera, era con una donna di colore, dal abbigliamento si capiva che era una prostituta, non tanto giovane ne particolarmente carina, io quella sera ero molto indaffarata in cucina e non me ne accorsi nemmeno fu una cameriera a dirmelo, Antonio era conosciuto e anche abbastanza in confidenza con il padrone del ristorante, solo dopo un po’ mi ricordai che era il giorno di paga e come sempre veniva lui a ritirare il mio stipendio di solito però arrivava a prendermi a fine turno e il proprietario  le consegnava i soldi questa volta invece era venuto molto prima e si era  addirittura messo a cenare con quella donna.
I due passarono tutta la serata seduti al tavolo a mangiare soprattutto bere vino, ogni tanto Antonio scambiava battute con il titolare, verso mezzanotte tutti i clienti se ne erano già andati, io finito di lavare i pentoloni e il pavimento della cucina sono uscita con secchio e stracci per andare pulire i bagni.
-Elisa, vieni un attimo. Mi gridò Antonio, appena mi vide uscire dalla cucina.
Mi avvicinai al tavolo senza parlare, la donna di colore che era con lui mi squadrò da capo a piedi.
-E’ lei ? chiese ad Antonio.
-Si.
-Questa ti farà guadagnare un sacco di soldi, non avrai più problemi vedrai.
Le disse in un buon italiano.
-Vai a finire il tuo lavoro adesso. Ordinò Antonio.
Non avevo pronunciato nemmeno una parola, mi girai e andai verso i bagni, dentro di me mi sentivo angosciata e impaurita, anche se non avevo la minima idea di cosa intendessero.
Finito il mio lavoro, il titolare del ristorante consegnò lo stipendio ad Antonio mentre io mi cambiavo, quando uscii dallo spogliatoio ho sentito il proprietario del ristorante che diceva.
-Se cambi idea io te la riprendo, Elisa è una che lavora e sta zitta e poi è anche veloce.
I due si strinsero la mano e si salutarono poi noi tre andammo in macchina.
-Questa è Aminah, per un po’ starà con noi e ti insegnerà un mestiere. Disse Antonio e i due scoppiarono a ridere.
Seduta sul sedile posteriore della vettura, rimasi pietrificata, ormai era chiaro Antonio voleva mandarmi a battere il marciapiede, non potevo credere che l’uomo che amavo cosi tanto, al punto di rompere i rapporti con la mia famiglia volesse farmi questo, “Sarà uno scherzo di pessimo gusto!” Pensai, mentre guidava verso casa cercai di convincermi ma in fondo lo sapevo che era capace di questo e non si sarebbe fatto remore pur di guadagnare dei soldi senza fare niente.
Appena a casa, Antonio mi disse
-Dovrò stare via per un po’ di giorni e Aminah sarà la tua padrona in mia assenza, le obbedirai e eseguirai i suoi ordini.
-Si padrone risposi. Ormai da un po’ di tempo voleva essere chiamato cosi,  la prima volta era successo qualche mese prima mentre facevamo l’amore, in un momento particolarmente appassionato lo avevo chiamato padrone.
-Mi piace sentirmi chiamare padrone, d’ora in poi mi chiamerai sempre cosi. Mi disse.
Io tra gemiti di piacere le sussurrai
-Si si si sei il mio padrone, sono la tua schiava, ti amo Antonio padrone mio.

Aminah tiro fuori dalla borsetta un collare e un guinzaglio, si avvinò e mi mise il collare poi mi tiro con il guinzaglio portandomi in giro per la casa finché non si fermò e si sistemò sulla poltrona ed io dovetti inginocchiarmi ai suoi piedi, di tanto in tanto mi dava dei piccoli calci, poi mi ordinò di leccarle le dita dei piedi, ad un certo punto mi tirò per il collare avvicinandomi alla sua vagina e mi obbligò a leccargliela, fui colta dal forte odore chissà da quanto non si lavava e quanti clienti aveva avuto durante tutta la giornata? Cominciò a Tirare il collare sempre più in su e mi faceva male ma l’odore dei suoi umori mi eccitava, la leccai con sempre più passione finche non la sentii gemere e bagnarsi.
-Brava cagnetta, lecca bene la tua padrona, ti faro diventare una brava baldracca ubbidente e sottomessa sempre pronta a tutto. Disse con aria soddisfatta mentre Antonio guardava divertito,
qualche minuto dopo nonostante l’ora tarda i due vollero che le preparassi la vasca per fare il bagno, vi entrarono assieme e dovetti  lavarli entrambi poi asciugarli da capo a piedi e subito dopo andarono in camera, si sdraiarono sul letto e cominciarono a scopare io ero in piedi vicino alla porta che guardavo con gli occhi sbarrati il mio uomo che si stava facendo quella puttana nel nostro letto, mi sentivo morire dalla gelosia, finito il loro rapporto sessuale, Aminah mi disse in modo brusco.
-Lavami con la lingua le parti intime davanti e dietro, forza sbrigati Sei una schiava e una baldracca, devi ubbidire più velocemente e senza che te le dico io certe cose.
Docilmente ubbidii cercando lo sguardo di Antonio che però non mi considerava neanche e un attimo dopo si addormentò.
-Brava schiava, da domani comincia una nuova per tè, vedrai che il tuo padrone sarà contento.
Mi disse Aminah con un sorriso che sembrava una smorfia di piacere.

lunedì 16 gennaio 2012

I WANT YOUR SEX

George Michael
There's things that you guess -Ci sono cose che supponi
And things that you know -
E cose che sai
There's boys that you can trust -
Ci sono ragazzi a cui puoi credere
And girls that you don't
-E ragazze a cui non puoi
 There's little things you hide E piccole cose che mostri

And little things that you show
- E piccole cose che mostri
Sometimes you think you're gonna get it -
A volte pensi che l'avrai
But you don't and that's just the way it goes -
Ma non l'hai e così vanno le cose

I swear I won't tease you -
Giuro che non ti prenderò in giro
Won't tell you no lies -
Non voglio raccontarti bugie
I don't need no bible -
Non ho bisogno di nessuna bibbia
Just look in my eyes -
Guardami solo negli occhi
I've waited so long baby -
Ho aspettato così a lungo baby
Now that we're friends -
Ora che siamo amici
Every man's got his patience -
Ogni uomo ha la sua pazienza
And here's where my ends - Ed ecco dove finisce la mia


I want your sex
- Voglio il tuo sesso
I want you - Lo voglio

I want your.....sex -
Voglio il tuo...sesso

It's playing on my mind -
Sta suonando nella mia mente
It's dancing on my soul -
Sta danzando nella mia anima
It's taken so much time -
C'è voluto così tanto tempo
So why don't you just let me go -
Allora perché non mi lasci andare
I'd really like to try -
Mi piacerebbe davvero provare
Oh, I'd really love to know - Oh, vorrei davvero sapere

When you tell me you're gonna regret it -
Quando mi dici che ti pentirai
Then I tell you that I love you but you still say NO! -
Ti rispondo che ti amo e tu dici ancora NO!
I swear I won't tease you - Giuro che non ti prenderò in giro
Won't tell you no lies -
Non voglio raccontarti bugie
I don't need no bible -
Non ho bisogno di nessuna bibbia
Just look in my eyes -
Guardami solo negli occhi
I've waited so long baby -
Ho aspettato così a lungo baby
Out in the cold -
Fuori al freddo
I can't take much more girl -
Non ne posso più baby
I'm losing control -
Sto perdendo il controllo

I want your sex -
Voglio il tuo sesso
I want your love -
Voglio il tuo amore
I want your.....sex -
Voglio il tuo...sesso

It's natural -
E' naturale
It's chemical (let's do it) -
E' chimico (facciamolo)
It's logical -
E' logico
Habitual (can we do it?) -
Abituale (possiamo farlo?)
It's sensual - E' sensuale
But most of all..... -
Ma più di tutto.....
Sex is something that we should do -
Il sesso è qualcosa che dovremmo fare
Sex is something for me and you -
Il sesso è qualcosa per me e te

Sex is natural - sex is good -
Il sesso è naturale - il sesso è bello
Not everybody does it -
Non tutti lo fanno
But everybody should -
Mo ognuno dovrebbe
Sex is natural - sex is fun n-
Il sesso è naturale - il sesso è divertimento
Sex is best when it's....one on one -
Il sesso è meglio quando...uno è su uno
one on one -
uno è su uno

I'm not your father -
Non sono tuo padre
I'm not your brother -
Non sono tuo fratello
Talk to your sister -
Parla con tua sorella
I am a lover -
Io sono un amante

C-c-c-c-come on -
Forza
What's your definition of dirty baby -
Qual è la tua definizione di proibito baby
What do you consider pornography -
Cosa consideri pornografia
Don't you know I love it till it hurts me baby -
Non sai che ti amo sino a stare male baby
Don't you think it's time you had sex with me -
Non pensi che sia tempo di fare sesso con me

What's your definition of dirty baby -
Qual è la tua definizione di proibito baby
What do you call pornography -
Cosa consideri pornografia
Don't you know I love it till it hurts me baby -
Non sai che ti amo sino a stare male baby
Don't you think it's time you had sex with me -
Non pensi che sia tempo di fare sesso con me

Sex with me -
Sesso con me
Sex with me -
Sesso con me
Have sex with me
- Fare sesso con me

C-c-c-c-come on. -
Forza.


giovedì 12 gennaio 2012

La differenza tra l'amore e il sesso è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca. Woody Allen

lunedì 9 gennaio 2012

IL PLAYBOY E LA MODELLA

Arriva a Londra con il volo delle dieci, decide di passare da casa sua in Pont Street, prima di chiamare Shailaja, possiede un bel appartamento nella elegante quartiere di Knightsbridge non molto lontano dal famosissimo Harrods, una zona che pur essendo tranquilla a due passi da Hyde Park è anche abbastanza vicino alla London by night più esclusiva, zona che è diventata negli ultimi anni una delle più costose e alla moda.   
Ha comprato l’abitazione con i suoi risparmi che saggiamente investiti in borse estere mercati finanziari emergenti e paradisi fiscali, le garantiscono un buon reddito.
Da sempre ritiene Londra una capitale mondiale avere una comoda casa in quella bella zona per Lorenzo vuol dire essere al centro del mondo, in oltre è anche riuscito a diventare fornitore di un buon numero di negozi  e boutique sparsi ne vari quartieri, le eleganti calzature della Marchi Shoes l’aziende di qui è rappresentate si vendono bene essendo sinonimo di eleganza made in Italy, in questo modo con al scusa di seguire i clienti ha la possibilità di giustificare i suoi soggiorni nella capitale Britannica.
Shailaja è stata la testimonial dell’ ultima campagna pubblicitaria è Indiana ma vive a Londra da quando aveva 10 anni, ora ne ha ventisei, Lorenzo nonostante ne abbia compiuti quaranta e in una splendida forma fisica e sprigiona quel fascino da adorabile canaglia di qui le donne vano matte.
Da casa sua in Pont Street, la chiama anche lei abita in zona cinque minuti in taxi o un quarto d’ora a piedi.
-Ti aspetto, fai in fretta. Le dice Shailaja
Lorenzo decide per il taxi, molto spesso va da lei a piedi, ama camminare e soprattutto passeggiare per Londra lo rende euforico, ma oggi forse è meglio sbrigarsi.
Uscendo di casa incrocia Greg, un vicino 35 enne agente di borsa.
-Ciao Lorenzo, ti va una partita a tennis domani mattina? Le chiede
-Certo alle nove va bene? Le risponde
-Bene.
-Scusami vado di fretta. Taglia corto
-ok.
Nel tempo Lorenzo è riuscito ad inserirsi bene nella vita sociale del quartiere e conosce diverse persone.  
Shailaja, le apre la porta completamente nuda con solo un paio di stivali fino sotto al ginocchio che le fasciano la parte inferiore delle gambe e i piedi, ha i suoi lunghi capelli  neri, sciolti, le arrivano fino al sedere, gli occhi scuri profondi in quel momento erano pieni di passione.
Entra in casa dandole un bacio sulla guancia e poi subito porta le sue labbra sopra i seni di lei, con calma le lecca i capezzolo poi li succhia poi con i denti gli e li mordicchia leggermente, lei butta la testa in dietro e lui comincia a baciarle il collo, le posa la bocca sulla sua spingendo la lingua tra le labbra.
Shailaja lo guida fino sul divano, lo spoglia completamente e poi comincia a leccargli i testicoli, risale lentamente tutto il pene e gli e lo prende in bocca, comincia a succhiarlo, dopo un po’ lui comincia a schizzare forti getti di sperma,  Shailaja ingoio tutto, quasi senza fermarsi la fa girare comincia a leccarle il buco dietro finché lei si rilassa e si dilata, le punta il glande e poi entra con decisione.
Lei comincia a sussurrare
-Si lo voglio, mi piace.
Continua a sfondarla sempre più velocemente finché esplode inondandola.
Ricominciano a baciarsi in bocca con profonda passione adesso con calma tranquillamente, non c’è più la foga di prima, lei lo accarezza con dolcezza, lui le toglie gli stivali comincia a baciale i piedi poi sale sulle caviglie e su su fino alla vagina, camicia a leccagliela, lei è completamente in estasi, la lecca finché lei non ha un altro orgasmo un po’ meno intenso ma molto più prolungato nel tempo.
A quel punto le è tornato erezione e comincia a penetrarla con dolcezza ma in modo deciso e fermo, lei è in estasi, tiene gli occhi chiusi e geme di piacere in continuazione, è un momento solenne quando una donna raggiunge vette di piacere cosi alte il solo ammirarla lo rende felice e fiero di se stesso.
Quando alla fine stretti abbracciati lei continua a baciarlo nel momento del relax, Lorenzo le chiede
-Cosa facciamo stasera?    

sabato 7 gennaio 2012

IO TRA DÌ LORO cap 3

Da quella sera in qui Lucio ha assistito ad un nostro rapporto,  sono diventato senza più nessun dubbio il loro Padrone, ho imposto delle regole che dovevano rispettare come ad esempio il fatto che i rapporti tra loro due dovevano essere preventivamente autorizzati da me, cosa che concedevo raramente o che lei non poteva mai rifiutare le mie voglie sessuali.
“Cosa che in realtà non era mai successa neanche prima della mia imposizione.
I coniugi non facevano altro che ringraziarmi e nonostante si amassero in segno di rispetto nei miei confronti Marisa mandò Lucio a dormire nella cameretta, era stato proprio Lui a dirmi che finalmente sua moglie provava delle sensazioni e un piacere che lui non era mai stato capace di farle provare.
Marisa era diventata una vera porca pur mantenendo la sua aria da brava signora.
-Hai un cazzo magnifico, lo adoro, ti amo e sono la tua schiava devota, puoi chiedermi tutto tutto amore mio.
Mi diceva mentre scopavamo con Lucio inginocchiato ai piedi del letto che ci guardava senza potersi neanche toccare
-Ho voglia di ubbidirti ed esserti sottomessa schiava di ogni tua voglia. Ripeteva.
E lo faceva veramente, anche al di fuori del sesso, nella vita di tutti i giorni, la prima volta che è venuta nel mio appartamento subito dopo essere entrata, diede un occhiata in giro e poi mi chiese.
-Hai una donna delle pulizie?
-Si viene una volta a settimana.
-Licenziala, fammi vedere dove tiene secchi, stracci,detersivi e dammi un grembiule.
Un attimo dopo era già al lavoro, con il grembiule annodato in vita pulì, lavò strofinò e fece ordine dappertutto, come presa dalla necessità di asservirsi a me.
Un giorno le dissi che la volevo vestita in modo più provocante e sexy, il giorno dopo arrivò con un vestito rosso corto che la fasciava tutta mettendo in risalto le sue forme, scarpe con i tacchi a spillo, calze autoreggenti, occhi truccati in modo pesante e labbra rosse, irriconoscibile sembrava una squillo di lusso.
Pranzammo a casa mia e subito dopo il caffè le dissi di spogliarsi nuda, ubbidì docilmente, si mise a sparecchiare e lavare i piatti a mano mettendosi in dosso solo il grembiule, io contemplavo il suo corpo cosi eccitante, quando ebbe finito di lavare i piatti si avvicinò e mi disse.
-Vuole il mio signore e padrone qualcos’ altro dalla sua umile e devota schiava?
Iniziai ad accarezzarle la figa poi la baciai, le mi sussurrò.
-Il mio corpo ti appartiene puoi farne ciò che vuoi.
Fu una scopata memorabile, lunghissima e appassionata la presi con foga mentre lei gemeva di piacere come una gattina, colpo dopo colpo affondavo sempre di più dentro di lei, finche con un colpo di reni le eiaculai dentro.
-Desidero follemente essere la tua schiava. Disse con voce suadente.
La frase mi fece effetto infatti ricominciai subito senza sosta prima piano piano poi sempre più forte sempre più forte.
-Ti prego fammi tutto dentro ti supplico, sono tua.
Ripeteva tra rantoli di piacere e sospiri di passione, le sono esploso dentro nuovamente emettendo un urlo animale.
Appena ci siamo ripresi le ho ordinato di non farsi la doccia ma solo di rivestirsi e tornare a casa in fretta a quell’ora Lucio doveva essere già rientrato dal lavoro, quindi doveva farsi lavare la vagina piena del mio sperma con la lingua da lui e mentre lo faceva lei doveva essere al telefono con me.
Mi guardò negli occhi con lo sguardo luccicante.
-Agli ordini mio perverso padrone. Disse mentre sorrideva maliziosamente rivestendosi in fretta e furia.
Non più di una ventina di minuto dopo eravamo al telefono, Marisa mi stava raccontando per filo e per segno cosa succedeva, come Lucio la ripuliva con passione eccitandosi in modo tremendo e di come lei si bagnava in quella situazione.
Le ordinai di lasciarsi andare e godere del orgasmo che sentivo le stava arrivando, lei lo fece e la sentii sospirare a lungo e sempre più profodamete.
Alla fine mi passò Lucio al telefono
-Ci tenevo davvero a ringraziarla, Padrone per quello che ci sta facendo vivere.
Marisa riprese la cornetta.
-Voglio ringraziarti anche io Padrone, se non ci fossi tu sarebbe tutto cosi  monotono.
Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma fra le esperienze vuote è una delle migliori. Woody Allen

venerdì 6 gennaio 2012

A CHI LEGGE

Ringrazio vivamente chi legge i miei racconti, ricordo loro che gradirei molto un commento una critica una stroncatura un elogio purchè sensati
Non sono un professionista della scrittura e questo lo capiscono tutti ma se solo per un attimo sono riuscito a catturarvi con una mia storia o addirittura ad eccitarvi ho raggiunto il mio scopo.
Grazie a tutti voi Kyr

giovedì 5 gennaio 2012

ELISA cap 2 "Ritorno in città"

Restammo in quella pensioncina di Rimini fino alla fine della stagione, io lavoravo al ristorante Antonio spendeva i soldi e si scopava ragazze che rimorchiava in spiaggia o nei locali, a volte andava anche con prostitute, in tutta la sua vita credo non avesse mai lavorato seriamente, prima era stato un calciatore semiprofessionista, aveva giocato al massimo in serie c poi qualche lavoretto occasionale o si era fatto mantenere da donne ricche.
Con i miei genitori ormai eravamo ai ferri corti, le poche volte che telefonavo litigavamo sempre, non capivano cosa mi era preso e perché non tornavo, non capivano come quel uomo mi avesse stregato.
Antonio mi fece tagliare i capelli cortissimi e me li fece tingere di color biondo platino, diventava sempre più autoritario e volgare sempre più spesso mi sodomizzava brutalmente, chiamandomi svuota coglioni, brutta puttana sei una vacca e altre volgarità.
Devo ammettere però che mi piaceva tutto quello che mi faceva subire ed ero innamoratissima, pazza di lui pronta a tutto per amore.
Finita la stagione tornammo a Milano e senza neanche passare  a salutare i miei andai  direttamente a vivere con lui nel suo appartamento, con la poca roba che avevo.
Antonio mi permise di riprendere la scuola ma la sera mi trovò un altro lavoro da lavapiatti in un ristorante del nostro quartiere, dove il lavoro era più duro di quello di Rimini perché c’era una lavastoviglie vecchia che lavorava male e spesso si rompeva cosi bisognava lavare tutto a mano, una vota finito con i piatti bisognava fare i pentoloni grossissimi e le padelle incrostate di fritto, alla fine ormai a notte fonda bisognava pulire i bagni che erano sempre in condizioni tremende.
Pochi mesi dopo i soldi non bastavano più in quanto lui non faceva niente passava le giornate in giro con gli amici del quartiere, cosi dovetti  lasciare la scuola e andare a lavorare a tempo pieno al ristorante, non mi interessava più niente di fare la maturità volevo solo stare con lui, anche se sapevo perfettamente che mi tradiva in continuazione con chiunque le capitasse                          
Intanto Antonio era sempre più padrone della mia mente e del mio corpo, mi ha fatto infilare un anello nei capezzoli e uno nell’ ombelico.                                                                     
Una sera che ero di riposo al ristorante ha invitato a casa due suoi amici, mi ha fatto mettere un vestitino succinto che copriva pochissimo e senza biancheria intima sotto con dei tacchi a spillo un trucco pesantissimo come piaceva a lui.                 
 -Sembri una vera puttana, sei la mia puttana. Mi disse.  Dovetti servire la cena a lui e a i suoi amici, ogni volta che qualcuno aveva bisogno di qualcosa Antonio mi dava un colpo di frustino sulle chiappe per richiamarmi al dovere, quando ebbero finito di mangiare Antonio mi ordino di succhiarli tutti io ero imbarazzatissima, non mi ero mai trovata in una situazione del genere, fino a pochi mesi prima ero una classica brava ragazza secchiona.                                    
-Sbrigati svuota coglioni fai il tuo dovere, e voi  sborratele addosso dove capita. Ruggì.
Alla fine ero completamente ricoperta di sperma, era la prima volta che facevo sesso con qualcuno che non era Antonio, lui è stato il primo l’uomo che mi ha sverginato. 
Come se non bastasse uno dei due quello più vecchio e trasandato mi chiese di succhiarle le dita dei piedi. 
-Non devi chiederglielo devi ordinarglielo. Le disse Antonio.
Un colpo di frustino mi obbligò ad obbedire, erano terribilmente puzzolenti, ma l’odore cosi forte e acre mi eccitava, alla fine prima che se ne andassero dovetti lavare il cazzo a tutti con la bocca e quando rimanemmo soli Antonio mi fece mettere sul tavolo alla pecorina mi afferrò saldamente per le chiappe e mi sodomizzo con forza, con un movimento forte deciso finché non mi inondò il culo di sperma. 
-Voglio essere tua in modo totale come una schiava. Le dissi quando raggiunsi l’orgasmo, lui con il frustino mi colpì ancora sulle chiappe rendendo il piacere ancora più profondo intenso, completo.

martedì 3 gennaio 2012

LA PRIMA VACANZA DI ELISA

Avevamo preso una camera in una pensioncina a Rimini, passavamo quasi tutto il tempo a fare l’amore, Antonio il mio fidanzato era passionale e travolgente, io innamoratissima.
Lui aveva 36 anni e io 18 compiti da un paio di mesi, i miei gestori si erano fortemente opposti sia alla vacanza che al nostro rapporto in generale, ma naturalmente io non li ascoltavo minimamente e in quel periodo cercavo di stare in casa il meno possibile perché la tensione era alle stelle e per un nonnulla si litigava di brutto.
Per due settimane è stato come essere in paradiso, sole spiaggia mare bagni, la sera a ballare in discoteca.
Finita la seconda settimana, sono finiti i soldi, Antonio però aveva ancora voglia di stare in vacanza, cosi in poche ore mi trovò un posto da lavapiatti in un ristorante, in modo da poter guadagnare quello che serviva per continuare la vacanza, io completamente soggiogata da lui accettai, anche perché al inizio si era parlato di qualche ora alla sera.
-Per mezzanotte hai finito, vengo a prenderti e andiamo a divertirci in discoteca o in qualche locale.
Mi aveva detto.
Mi ritrovai a dover lavare montagne di piatti fino alle 4 del mattino dalle 8 di sera senza un attimo di sosta, quando finivo ero cosi stanca che mi addormentavo in macchina nel tragitto per tornare in albergo.
Dopo tre giorni ero distrutta ma non mi lamentavo, infondo passavo tutto il giorno con lui in spiaggia o a fare lunghe e appaganti scopate in camera e mi andava bene, ero felice.
La sera del terzo giorno il proprietario del ristorate ci venne in contro e ci disse che aveva bisogno anche a mezzogiorno e naturalmente sarebbe aumentata la paga.
Antonio le rispose.
-Si va bene, accettiamo volentieri.
Cosi il lavoro si fece molto più lungo e pesante.
Io ero orgogliosa di me e andavo fiera del fatto che mai una volta avevo contraddetto il mio uomo o non le avevo ubbidito.
Ero contenta di lavorare duramente come sguattera in quel ristorante, mentre Antonio passava il tempo in spiaggia ad oziare o in qualche locale a divertirsi spendendo i soldi che guadagnavo cosi duramente, “Infondo sono solo un paio di settimane.” Pensavo.
Lo facevo per lui, cosi poteva godersi ancora un po’ di vacanza, io infondo andavo ancora a scuola e pensavo che meritasse più di me una buona vacanza

Alla fine di due settimane massacranti, il proprietario del ristorante mi disse.
-Si vede che hai voglia di lavorare, se vuoi ti prendo fino alla fine della stagione?
Di istinto risposi
-Deve parlare con Antonio e lui che decide.
Quando arrivò a prendermi, il proprietario le è andò in contro e si sono messi a parlare loro due io sono andata in macchina e ho aspettato li, quando Antonio è tornato mi ha detto.
-E’ contento di te e ti tiene fino alla prima settimana di Ottobre. Me lo disse allegro come uno che ha appena vinto al gratta e vinci.
-Ma io a settembre comincio la scuola, quest’ anno è l’anno della maturità
Lui mi guardò con un espressione dura spietata che non le avevo mai visto prima.
-Sei proprio una stupida, cosa te ne frega della scuola e della maturità, l’importante è guadagnare.
-Ti prego Antonio, lasciami finire la scuola.
-Ma sei scema, si va a scuola per trovare un lavoro e tu adesso un lavoro ce l’hai cretina.
Mi sono messa in ginocchio con le lacrime agli occhi.
-Ti prego, devo cominciare la scuola è l’ultimo anno.
-Non mi seccare più con queste stronzate, ho detto che lavori fino a fine stagione, basta mi sto arrabbiando.
-No perdonami non arrabbiarti, le dissi.
Intanto si era seduto sul letto, io ero ancora li davanti a lui in ginocchio.
-Adesso succhiamelo. Mi disse abbassando i pantaloni.
Ubbidiente cominciai a fargli un pompino, Antonio è molto dotato, un vero stallone, mi piace da matti prenderglielo in bocca. “Da brava pompinara come dive lui.” quando è venuto mi ha sborrato in faccia con dei lunghi fiotti, tendevo la lingua per non perderne nemmeno una goccia, mi passavo la lingua sulle labbra per leccare quello che debordava e mandavo giù tutto, felice di essere innaffiata dal suo sperma, sentivo dal suo respiro affannoso che era soddisfatto.
-Faccio quello che vuoi tu, amore, tanto poi con la scuola recupero durate l’anno le dissi completamente rapita.
Per fortuna il lavoro diventava meno duro man mano che ci si avvicinava alla fine della stagione, comunque era sempre impegnativo, lui aveva molto tempo libero che io pensavo trascorresse da solo, in realtà lo passava con una turista Svedese di 24 anni bellissima, l’ho scoperto un giorno che non mi sentivo molto bene e il proprietario mi ha lasciato uscire molto prima del solito, sono tornata alla pensione a piedi e li ho trovati a letto.
Sconcertata mi sono messa a piangere.
-Cosa c’è da piangere stupida è meglio che ti abitui, perche io mica mi accontento di una santarellina come tè, io ho bisogno di porche, quindi vedi di imputtanirti in fretta.
-Ma io ti amo!
-Smettila con queste stronzate, se voi stare con me devi diventare una troia di prima categoria.
Sono andata ad inginocchiarmi davanti a lui.
Piangendo le dissi.
-Ti prego non lasciarmi farò tutto quello che vuoi tu.

lunedì 2 gennaio 2012

IO TRA DÌ LORO cap 2 “Menage a trois”

Il nostro manage a trois durava ormai da due anni, Lucio continuava a fare finta di non accorgersi di niente, anche se ormai era evidente e persino tra i vicini di casa circolava qualche pettegolezzo su di noi.
Marisa era decisamente diventata più bella e sexy andava più spesso dal parrucchiere si vestiva in modo più provocate senza cadere mai nel volgare, rimaneva sempre una donna di classe.
Con Lucio suo marito era diventata autoritaria, severa inflessibile mentre invece con me era sempre più arrendevole, disponibile aperta a tutte le mie richieste.
Ci vedevamo regolarmente un paio di volte a settimana e poi nei week end, Lucio al momento giusto trovava una scusa per lasciarci soli, ma tutto fino ad allora sembrava semplicemente la storia di due amanti che approfittano di un marito distratto che ogni tanto sparisce. 
Marisa era sempre più calda e passionale, sempre pronta a soddisfare tutte le mie voglie, nella foga dei nostri rapporti travolgenti molto spesso mi diceva frasi tipo
-Sono la tua schiava, ti appartengo. Era una delle sue frasi preferite.
Ma anche.
-Sei il mio signore e padrone, devo a te la mia felicità.
Regolarmente poi io raccontavo nei minimi particolari a Lucio cosa succedeva tra me e sua moglie, a volte quando eravamo soli davanti ad una birra o per telefono o via e-mail.
Era stato lui a presentarmela due anni prima con questo scopo, io avevo risposto al suo annuncio su un sito specializzato.
Marito 38 enne al insaputa della moglie 34 enne, cerca uomo che sappia corteggiarla e renderlo cornuto, niente è scontato in quanto lei è al oscuro di tutto.
Una sera a sorpresa avvenne la svolta, fu Marisa a compiere un gesto assolutamente inatteso, mi ha voluto lavare i piedi, io ero imbarazzassimo anche se la cosa mi eccitava molto.
-Ti sto dando una prova d’amore. Mi disse
-Chi lava i piedi è schiavo e io adesso sono tua schiava per amore.
Mi disse con una tranquillità sconcertante visto la bizzarra situazione.
La cosa ancora più sorprendente ed eccitante allo stesso tempo era che Lucio era presente, ho notato che si era eccitato e allora ho deciso di entrare nella ruolo del dominatore che Marisa mi stava chiedendo con quel gesto.
-Hai sentito cosa ha detto tua moglie?
-Si Gianni. Mi rispose Lucio farfugliando.
-Si padrone, devi rispondere.
Disse con un modo deciso e secco Marisa.
-Non stare li impalato come un cretino, vai a prendermi un asciugamano che devo asciugare i piedi al nostro padrone.
La frase arrivo come una frustata a Lucio e a me come una carezza che aumentò spropositatamente la mia eccitazione.
Lucio ubbidì e pochi secondi dopo arrivò con un grande e morbido asciugamano bianco in mano, si inginocchiò anche lui ai miei piedi e porse l’asciugamano a Marisa che dolcemente cominciò ad asciugarmi i piedi, quando ebbe finito me li baciò con devozione.
Mi chinai su di lei le presi la testa tra le mani e ci baciammo a lungo sulla bocca con la lingua e profonda passione, Lucio era li ancora in ginocchio e vedeva tutto in silenzio, la cosa mi eccitativa ancora di più, per la prima volta era chiaro come il sole quello che sarebbe stato d’ora in avanti il nostro rapporto, Io sarei diventato il maschio dominate, il loro padrone.
Mi sono alzato in piedi e ho fatto alzare anche Marisa che mi baciava stando in ginocchio, l’ho abranchiata prendendola per i fianchi e l’ho guidata fino in camera da letto.
-Vieni a vedere come scopa un vero uomo. Disse Marisa rivolgendosi al marito.
Ci siamo sdraiati sul letto dove per la verità in quei due anni ne avevamo già fatto di tutti i colori, ho ordinato a Lucio di mettersi in ginocchio ai piedi del letto con le mani dietro la schiena e restare li in quella posizione fino al nuovo ordine, senza toccarsi, lui rispose semplicemente.
-Si padrone.
Ho cominciato a penetrare Marisa prima con un ritmo lento e con molta calma poi sempre più veloce e con più vigore spingendolo dentro con forza fino alla radice, non era una scopata come tutte le altre era molto di più era la mia consacrazione a dominatore assoluto.
Lei ansimava mugugnava e il rapporto diventava sempre più furibondo, muoveva il bacino freneticamente spingendolo in avanti, la passione con qui si dava non era minimamente paragonabile alle volte precedenti.
Cominciò a gridare
-Vienimi dentro ti prego, ti scongiuro riempimi del tuo seme, mi piace sentire il tuo sperma che mi inonda.
Mentre si inarcava per prenderlo fino in fondo, esplosi mugugnando dentro di lei che aveva le lacrime agli occhi dal piacere provato.
-Grazie padrone e stato bellissimo, ti adoro sono tua tua tua, dai Lucio ringrazialo anche tu sbrigati.
Ordinò al marito
-Grazie padrone. Disse lui
-Forza sbrigati cornuto, ripulisci tua moglie con la lingua. Le ordinai.
Docilmente ubbidì.