Domande, curiosità, consigli? scrivete a kyrrrr0@gmail.com

giovedì 23 febbraio 2012

IL TRIO RISPONDE

IL TRIO RISPONDE
Il bull Gianni
Il Cuck Lucio
La sweet Marisa
Rispondono alle vostre domande curiosità sul loro Menage a trois
Scrivetele a  kyrrrr0@gmail.com

Sono Lisa e la vostra situazione mi intriga molto, vorrei sapere da Marisa se il vostro Master bull Gianni vi ha imposto delle regole precise?
Lisa

Si cara Lisa il nostro padrone ci ha imposto delle regole a qui noi non abbiamo nessuna voglia di trasgredire.
1   Io e mio marito dobbiamo servirlo mostrare umiltà, voglia di ubbidire e sottomissione totale
2   Impegnarci ad essere sempre sinceri non mentire mai e non nasconderle mai niente
3   Impegnarci a mettere al primo posto il suo piacere
4   Dobbiamo chiamarlo padrone e mostrarle il nostro rispetto e sottomissione salutandolo baciandole i piedi
5   Io non potrò mai rifiutare le sue voglie sessuali
6   Mio marito può assistere dietro suo premesso ai nostri rapporti sessuali, in silenzio senza toccarsi.
7   I nostri rapporti devono essere preventivamente autorizzati da lui.

Marisa

lunedì 20 febbraio 2012

IL PLAYBOY E L’EREDITIERA

Dopo una settimana a Londra, torna a Milano, deve visitare diversi clienti, la crisi è forte e tutti cercano di risparmiare, deve frequentarli starle a doso  e non farle venire l’idea di cambiare fornitore, quindi ha in programma incontri, aperitivi, cene li deve coccolare con il suo Savoir-faire.
È a bordo del suo Mercedes SL 500 proprio per raggiungere un cliente quando le arriva la telefonata da Giuseppe Marchi il presidente fondatore del omonimo calzaturificio.
-Lorenzo ho bisogno di te qui a Varese in sede, stanno per arrivare gli Americani cosi al improvviso, potresti venire subito. Chiede gentilmente.  
-Posso essere li tra due ore. Gli risponde, davvero non vuole rimandare l’incontro con il cliente anche se la chiamata del capo è importante.
-Va bene, grazie Lorenzo. Come sempre comprensivo ed educato il capo è un vero signore.
Pensa tra se e se mentre si salutavano, di certo suo figlio non ha nemmeno una millesima parte dello stile e del suo senso del lavoro e degli affari.
Arriva in sede pochi minuti dopo degli americani, il ricco uomo d’affari John Wright, la figlia Jane “Wright” e il loro avvocato Josef Jones,
Jane ha quasi trenta anni e alta come lui un metro e ottanta un po’ in carne ma ben proporzionata con una quarta di reggiseno occhi scuri e capelli neri corvino ricci fino sotto le spalle, è l’unica figlia di John Wright non è una stupida segue il padre nei suoi affari, insomma non è una di quelle ereditiere che non fanno niente di buono e passano la vita trastullarsi nella noia totale.
la discussione d’affari si prolunga Mr. Wright vuole comprare il calzaturificio o per lo meno averne il controllo, Giuseppe Marchi non sarebbe intenzionato a vendere ma le offerte sono davvero alettanti, il figlio di Giuseppe, Davide Marchi arriva un ora e venticinque minuti dopo, con la faccia di uno che si è alzato dal letto due minuti prima è spettinato,con gli occhi impastati la barba di due giorni, saluta a malapena, se ne va nel suo ufficio, il padre lo chiama.
-Non mi rompere il cazzo con queste cose, non vendo niente. Sbraita in Italiano, gli ospiti non comprendono le parole ma afferrano il senso e la grande maleducazione del figlio.
Lorenzo cerca in qualche modo di giustificarlo dicendo che era stato male e non aveva dormito tutta la notte, ma la figura di merda orami era fatta.
Gli Americani vogliono comprare e lanciare il marchio in America che è un mercato immenso, Jane fa notare a Lorenzo che se l’affare va in porto ci sarà bisogno di lui a New York  dove potrebbe curare il lancio sul mercato statunitense, per lui sarebbe un salto di qualità importante con guadagni incredibilmente più alti di ora.
Si arriva al punto che Giuseppe chiede dieci giorni di tempo per decidere, gli Americani concedono una settimana.
Finalmente la snervate trattativa per il momento finisce e Lorenzo invita a cena gli Americani, chiama il migliore ristorante della zona sul lago di Varese a venti minuti d’auto, il locale è di chiusura ma Lorenzo conosce bene il proprietario.
-Dammi il tempo di chiamare il cuoco e un paio di camerieri. Risponde alla sua richiesta di apertura straordinaria.
La cena si svolge tranquilla e rilassata i tre Americani più Giuseppe Marchi e ovviamente Lorenzo, il figlio di Giuseppe, Davide aveva rifiutato in modo maleducato l’invito.
Durante la cena rilassata divertente Lorenzo comincia a flirtare con Jane che al inizio sembra resistere al suo indiscusso fascino.
Poi al improvviso le chiede
-Vorrei visitare Milano domani, sei disponibile a farmi da guida.
-Certo a che ora passo a prenderti?
-Passi a pendermi? Perché non ti fermi con me questa notte?
-Ok se per tè va bene per me è fantastico.
“Ah le donne Americane vanno dritte al punto come negli affari”. Pensò tra se e se.
Appena entrati in camera mentre lui stappa lo champagne lei le infila le mani nella patta, le tira fuori l’uccello e comincia a maneggiarlo, non ci vuole molte prima che le diventi duro.
Lui le sbottona la camicetta e tira fuori i seni con i capezzoli eretti, lei socchiude le cosce e lui con l’altra mano si avventura tra la sua vagina già umida pizzicandola leggermente, lei le accarezza i testicoli poi lo prende in bocca e gli e lo succhia, quando è eccitatissimo le dice.
-Di dietro, lo voglio nel culo. E si gira.
Lorenzo non ci pensa due volte la penetra con un colpo secco e comincia a scoparle mentre le masturba il clitoride, lei si offre con passione muovendosi in modo spasmodico fino a gridare raggiungendo l’orgasmo che arriva per tutti e due contemporaneamente.
Dopo qualche minuto di relax, una coppa di champagne ghiacciato, e Lorenzo torna alla carica, le versa qualche goccia di Don Perignon sulla vagina e comincia a leccare quando è di nuovo eccitatissimo tenta di prenderla questa volta davanti.
-No non farlo. Urla Jane.
-Quella voglio tenerla vergine per l’uomo che sposerò.
Lorenzo scoppia in una risata, anche Jane ride.
No davvero ci tengo a tenermi vergine davanti per la prima notte di nozze.
“Ah le ragazze Americane.

lunedì 13 febbraio 2012

IL TRIO RISPONDE

IL TRIO RISPONDE
Il bull Gianni
Il Cuck Lucio
La sweet Marisa
Rispondono alle vostre domande curiosità sul loro Menage a trois
Scrivetele a  kyrrrr0@gmail.com

Domanda per Lucio il cornuto, non hai paura che Marisa si sia innamorata di Gianni?
Federico.
Ciao Federico, la risposta è si, credo che ogni cuck abbia questa paura, ma sapere che la propria moglie è felice e gode i piaceri del sesso con un uomo eccezionale di grandi capacità amatorie come Gianni, è eccitantissimo, io non sarei in grado di farle provare quelle sensazioni e quindi accetto di buon grado il mio ruolo di servo cornuto.
Lucio   

sabato 11 febbraio 2012

IL TRIO RISPONDE

IL TRIO RISPONDE
Il bull Gianni
Il Cuck Lucio
La sweet Marisa
Rispondono alle vostre domande curiosità sul loro Menage a trois
Scrivetele a  kyrrrr0@gmail.com

Ciao mi chiamo Roberto e mi rivolgo a Marisa. “Cosa provi per il tuo Bull e cosa provi per tuo marito?”
Roberto.
Ciao Roberto grazie di aver scritto, la tua è una bella domanda, infatti amo tutti e due in modo diverso, Lucio mio marito lo amo diciamo in modo materno.
Mentre  amo Gianni come un possente amante che sa dominarmi in modo raffinato, un padrone de adoro servire.
Marisa.

venerdì 10 febbraio 2012

GRAZIE MG

Vorrei ringraziare MG che da un po’ corregge i miei errori e mi da un infinità di idee

giovedì 9 febbraio 2012

ELISA cap 4

La mattina dopo la svegliai leccandole i piedi come mi aveva ordinato la sera prima di addormentarsi.
- Brava schiavetta, cominci bene - Mi disse Aminah con fare arrogate, da padrona.
Lei come prima cosa prese il guinzaglio e lo agganciò al collare che portavo al collo, si alzò dal letto e cominciò a tirarmi. Docilmente la seguii fino in bagno dove lei fece i suoi bisogni, poi si alzò e mi ordinò di ripulirla con la lingua. Al primo momento ebbi forti conati di vomito nel leccare le gocce residue di urina ma poi, pian piano, mi abituai.
All’ improvviso Aminah, quando reputò che avessi finito, mi diede un forte strattone per farmi staccare dalla sua fighetta.
Andammo in cucina e mi fece preparare la colazione solo per lei, visto che Antonio era già uscito di casa. Oltre al latte e i biscotti che c’erano, pretese che le preparassi anche delle uova.
Quindi mi fece mettere un piatto vuoto per terra, vicino alla sua sedia e si mise a mangiare con calma. Ogni tanto buttava gli avanzi nel piatto posato a terra, a volte vi risputava pezzi di biscotti o uova che aveva già masticati. Quando ebbe finito mi ordinò di mangiare la mia colazione che altro non era che quello che aveva buttato fino ad allora nel piatto a terra.
Mi veniva da piangere, lo stomaco mi si era chiuso. Mi sembrava di morire dallo schifo e dalla vergogna.
- Non vuoi mangiare? Sappi che non avrai altro e devi essere in forma perché pomeriggio verrà il mio amico Hafiz che ti aprirà per bene, sia davanti sia di dietro. Così domani sari pronta per il tuo debutto -
Ed Hafiz arrivò. Era uno splendido ragazzo Nigeriano trentenne alto circa un metro e novanta fisico incredibile, tutto muscoli e potenza, vestito tipo rapper americani. Quando si spogliò rimasi sbalordita dal suo pene, non avevo mai visto una cosa simile.
“Impossibile che possa mettermelo dentro tutto, non può starci”, pensai.
Ero impaurita e si vedeva ma Aminah sadicamente gli disse:
- Non avere pietà di questa troietta, sfondala per bene -
Il dolore all’inizio fu lancinante. Urlai e piansi dal male. Una volta entrato, quando cominciò il suo andirivieni, capii che il peggio era passato. Hafiz era di una virilità e di una potenza sovraumane, non ero mai stata scopata in quel modo. Mi sentivo davvero posseduta e riempita completamente. Andò avanti per un periodo di tempo che non so definire, facendomi venire a ripetizione tantissime volte, mai e poi mai mi ero sentita così. Le lacrime di dolore ora erano diventate lacrime di gioia e quando raggiunse l’orgasmo mi sentii inondata da un fiume caldo dentro di me.
Per tutto il giorno e la notte successiva fui posseduta ovunque da Hafiz, quell’uomo stupendo con la pelle color d’ebano. Mi addestrò anche a dare piacere con la bocca e con ogni parte del mio corpo.
- Sei una brava schiava Elisa - Disse a notte fonda, dopo che gli avevo fatto l’ennesimo pompino, infilandomi il suo cazzo fino in gola e bevendo tutto il suo nettare.
- Mi piacerebbe che tu fossi mia -
- Sarei immensamente onorata di diventare la vostra schiava, posso sperarlo? -
- Non so, dipende dal tuo padrone. Ma sappi che io sono molto duro con le mie schiave che tra l’altro marchio a fuoco e questo sarà un marchio che porterai per sempre -
- Implorerò il mio padrone di cedermi a voi - Dissi decisa.
La sera successiva Aminah organizzò un’asta tra i suoi clienti più facoltosi, chi di loro avesse vinto mi avrebbe avuto per l’intera notte. Con mio grande rammarico Hafiz non fu ammesso. Mi fecero salire su una pedana, io indossavo solo una minigonna di pelle e le scarpe con il tacco 12 rosse.
- Signori, Elisa ha 18 anni eppure sa già cosa un uomo vuole per essere felice, per il suo debutto si parte da 500 euro - Disse Aminah nel presentarmi ai suoi clienti.
-600, 800, 1500,1600,1800 nessuno offre di più?
- Duemilacinquecento - Disse un uomo che fino a quel momento era stato zitto.
- 2500 e uno, 2500 e due, 2500 e tre, aggiudicata al signor Enrico -
Enrico era un uomo dall’apparente età di sessantacinque anni, con uno guardo perfido.
Andammo in stanza e nonostante l’età si dimostrò molto in forma. Mi palpeggiò con durezza, si fece spogliare poi si sedette in poltrona e si fece fare un pompino. Mi dedicai a lui con grande passione. Poco prima che lo facessi godere mi fermò, mi fece girare e mettere in ginocchio con le natiche rivolte verso di lui, prese una frusta, me la passò sulle natiche e poi cominciò a colpirmi.  Io, come mi aveva detto Aminah il giorno prima, (“…se il cliente vuole frustarti devi agitare le natiche in segno di sottomissione…”) cosi feci.
Enrico apprezzò con grande piacere il mio gesto. Non colpiva con molta forza ma avevo comunque il culo in fiamme e non riuscivo a trattenere i lamenti. Più andava avanti più la sofferenza diventava insopportabile. Chiusi gli occhi e provai a pensare che era  Hafiz a frustarmi, da lui lo avrei accettato. Bastò questo pensiero per farmi bagnare, cosi quando l’uomo smise di frustarmi e venne a passarmi un dito sulla figa, la trovò umida e decise, perciò, che era il momento di scoparmi.
Il pensiero di  Hafiz mi aveva salvata.
Enrico mi penetrò in modo rude,  era eccitato e dava con foga, fino a godermi dentro quando, sfinito, si addormentò di colpo.



mercoledì 8 febbraio 2012

IL TRIO RISPONDE

Il bull Gianni
Il cuck Lucio
La sweet Marisa
Rispondono alle vostre domande curiosità sul loro Menage a trois
Scrivete a  kyrrrr0@gmail.com

lunedì 6 febbraio 2012

sabato 4 febbraio 2012

DO YA THINK I'M SEXY

Rod Stewart

She sits alone waiting for suggestions - Lei siede da sola aspettando un suggerimento
He's so nervous avoiding all the questions - Lui è così nervoso ed evita le domande
His lips are dry, her heart is gently pounding - Le labbra di lui sono secche, il cuore di lei batte delicatamente
Don't you just know exactly what they're thinking - Non sai esattamente cosa stanno pensando


If you want my body and you think I'm sexy - Se vuoi il mio corpo e pensi che io sia sexy
come on sugar let me know. Dai dolcezza dimostramelo
If you really need me just reach out and touch me - Se davvero hai bisogno di me allunga la mano e toccami
come on honey tell me so -  Dai dolcezza dimmelo
Tell me so baby - Dimmelo piccolo


He's acting shy looking for an answer - Lui si atteggia da timido in cerca di una risposta
Come on honey let's spend the night together - Dai dolcezza passiamo la notte insieme
Now hold on a minute before we go much further - Ora aspetta un minuto prima di andare molto più lontano
Give me a dime so I can phone my mother - Dammi un gettone che chiamo mia madre
They catch a cab to his high rise apartment - Prendono un taxi per arrivare al suo attico
At last he can tell her exactly what his heart meant - Alla fine lui riesce a dirle esattamente cosa voleva il suo cuore

If you want my body and you think I'm sexy - Se vuoi il mio corpo e pensi che io sia sexy
come on honey tell me so - Dai dolcezza dimmelo
If you really need me just reach out and touch me - Se davvero hai bisogno di me allunga la mano e toccami
come on sugar let me know - Dai dolcezza dimostramelo


His heart's beating like a drum - Il cuore di lui batte come un tamburo
'cos at last he's got this girl home - perché alla fine si è portato qeusta ragazza a casa
Relax baby now we are alone -  Rilassati, piccola, ora siamo soli

They wake at dawn 'cos all the birds are singing -   Si svegliano all'alba perché tutti gli uccelli cantano
Two total strangers but that ain't what they're thinking - Due totali estranei ma questo non significa nulla
Outside it's cold, misty and it's raining - Fuori fa freddo, c'è nebbia e piove
They got each other neither one's complaining - Si sono concessi l'un l'altro e nessuno se ne pente
He say's I sorry but I'm out of milk and coffee - Lui dice mi dispiace ma non ho né caffé né latte
Never mind sugar we can watch the early movie - Non dimenticarti mai dolcezza che possiamo guardare il film iniziale

 If you want my body and you think I'm sexy - Se vuoi il mio corpo e pensi che io sia sexy
come on sugar let me know - Dai dolcezza dimostramelo
If you really need me just reach out and touch me - Se davvero hai bisogno di me allunga la mano e toccami
come on honey tell me so - Dai dolcezza dimmelo

If you really need me just reach out and touch me - Se davvero hai bisogno di me allunga la mano e toccami
come on sugar let me know - Dai dolcezza dimostramelo
If you really, really, really, really need me - Se davvero, davvero, davvero davvero hai bisogno di me
just let me know - Dimmelo
Just reach out and touch me - Allunga la mano e toccami
If you really want me - Se davvero mi vuoi
just reach out and touch me - Allunga la mano e toccami
come on sugar let me know - Dai dolcezza dimostramelo
If you really need me just reach out and touch me - Se davvero mi vuoi, allunga la mano e toccami
come on sugar let me know - Dai dolcezza dimostramelo
If you, if you, if you really need me - Se tu, se tu, se tu davvero hai bosogno di me
just come on and tell me so - Vieni e dimmelo

venerdì 3 febbraio 2012

IO TRA DÌ LORO cap 4

Avevamo appena trascorso tre giorni a Parigi io e Marisa, da soli.
Lucio aveva molto insistito per pagare lui stesso il nostro viaggio.
Inizialmente io avevo rifiutato quest’ipotesi fino a quando anche Marisa mi pregò con insistenza di accettare l’offerta.
- Ti prego accetta questo regalino da parte di mio marito, facci questo onore, per noi è un piacere - Mi aveva supplicato.
Così accettai. Non so quanto gli sia costata una camera presso l’Hotel Crillon, che di certo è uno dei più lussuosi della città, ma entrambi erano davvero felici del mio sì, anche perché prima di allora non avevo mai accettato alcun regalino. Loro lo facevano per affetto e generosità, ne ero convinto, ma comunque a me non andava. 
Tre giorni di sesso e tranquille passeggiate per Parigi.
Abbiamo fatto il solito giro per negozi e grandi magazzini (Printemps, La Fayette ecc..) e quindi deciso di acquistare della pregiata biancheria intima per Marisa: babydoll di pizzo, guépière, perizomi e reggiseno carioca, calze nere velate con la riga, reggicalze con pizzo.
In un altro negozio abbiamo comprato per lei un paio di stivali a fino sotto il ginocchio e per finire le ho regalato una cavigliera nuova, molto più bella di quella che portava ormai da due anni e che Marisa, praticamente fin dall’inizio della nostra storia, indossava come simbolo del nostro rapporto speciale.
Marisa ormai si era trasformata in una splendida femmina, intrigante e sexy, per mio esclusivo vantaggio. Non autorizzavo quasi più i rapporti sessuali tra loro due limitandomi, qualche rara volta, a lasciare che Lucio ci guardasse mentre facevamo l’amore senza però potersi mai toccare. Il più delle volte invece cacciavo Lucio dalla camera o, addirittura, lo mettevo fuori di casa, in attesa di una mia telefonata o sms per rientrare.
Rientrati da Parigi Lucio è venuto a prenderci all’aeroporto. Io e Marisa ci siamo seduti sul sedile posteriore lasciandolo solo davanti, come fosse il nostro autista.
Mentre lui guidava per portarci a casa noi due, sul sedile posteriore, ci baciavamo e toccavamo, poi lei mi ha aperto la patta dei pantaloni me lo ha tirato fuori e ha cominciato a succhiarmelo. Io l’ho lasciata fare mentre mi ero accorto che Lucio ogni tanto ci spiava dallo specchietto retrovisore.
- Pensa a guidare tu, non guardare dietro - Gli dissi
- Mi scusi signor padrone - Mi rispose
Quelle parole e il tono sottomesso con il quale le pronunciò mi fece eccitare ancora di più proprio mentre Marisa aumentava il ritmo del pompino che mi stava facendo.
Pochi secondi dopo le esplosi in gola e lei, dolce e devota, ingoiò tutto e poi ripulirmi con la lingua.
Il nostro rapporto non era mai stato volgare o violento, nonostante le situazione che si creavano. La coppia si sottometteva a me con passione e devozione e questo, al di là del sesso, era diventato un vero e proprio rapporto tra servi e padrone ma sempre senza alcuna forzatura. Per quanto incredibile tutto era naturale e piacevole.
- Ti fermi da noi a dormire? - Mi chiese Marisa.
- Ma sì, tanto non ho voglia di tornare a casa . Risposi
- Allora stanotte ci diamo dentro ancora? -
- Certo, stai tranquilla che non ci annoieremo! -
Appena entrati in casa, ordinai a Lucio di spogliarla. Lui guardò sua moglie negli occhi e lei gli disse:
- Su, ubbidisci -
Lui cominciò a spogliarla lentamente mentre lei mi guardava con aria sognante. La feci girare e le spinsi la nuca per indurla a chinarsi un po’ in avanti. Lei docilmente mi assecondò.
- Lucio, con due dita allargale un po’ la natica . Ordinai
Lui ubbidì. Io puntai il mio uccello nel sedere di Marisa e cominciai a spingere. Il buco si allargava pian piano. Le sfuggì un gemito, intanto che Lucio, spostatosi ad un passo, se ne stava li a guardare.
- Oh amore é bellissimo - Sussurrò lei. Io allora spinsi dentro con decisione finché le entrai completamente.
- Ti sento tutto dentro, è stupendo! -
Allora, con le mani, le afferrai le tette e cominciai ad andarle avanti e indietro nel culo. Marisa emetteva mugolii strozzati, ormai il buco si era adattato e il mio cazzo scivolava bene, dentro e fuori.
Entrambi eravamo vicini al orgasmo. Con una mano cominciai a massaggiarle il clitoride continuando a montarla sempre più con colpi convulsi. Esplodiamo insieme. Lei lanciò un urlo mentre io schizzavo a ripetizione dentro di lei… emise ancora un gemito poi restammo cosi fermi per lunghi minuti con il mio cazzo ancora grosso dentro di lei,  sfinito dal godimento.
Dopo esserci rinfrescati e aver mangiato un buon piatto di spaghetti che Lucio intanto aveva preparato io ero ancora stravolto mentre Marisa, nella sua vestaglia, sembrava fresca come una rosa.
- Non gli dai il regalino? -
Mi disse maliziosa.
- Sì, vado prenderlo. Me ne ero quasi scordato -
- Guarda cosa ti abbiamo portato da Parigi! - gli dissi porgendogli una bambola gonfiabile ancora nella sua confezione e da gonfiare prima dell’uso.
- Cosi ogni tanto anche tu, cornuto, fai qualcosa! -
Marisa ed io ci siamo ridevamo mentre Lucio, a testa bassa, disse:
- Grazie del regalo padrone -




giovedì 2 febbraio 2012

HOT STUFF

Donna Summer
Sittin' here eatin' my heart out waitin' - Sono seduta qui a penare aspettando
Waitin' for some lover to call -
aspettando che un innamorato mi chiami
Dialed about a thousand numbers lately -  ho appena chiamato centinaia di numeri

Almost rang the phone off the wall - 
il telefono continuava a suonare

Chorus:
 Rit.
Lookin' for some hot stuff baby this evenin'-  Cerco qualcosa di eccitante baby stasera
I need some hot stuff baby tonight -
ho bisogno di qualcosa di eccitante baby stanotte
I want some hot stuff baby this evenin' -
voglio qualcosa di eccitante baby stasera
Gotta have some hot stuff - 
devo avere qualcosa di eccitante

Gotta have some lovin' tonight - devo avere dell'amore stanotte
I need hot stuff - 
ho bisogno di qualcosa di eccitante
I want some hot stuff -
voglio some qualcosa di eccitante
I need some hot stuff -  
ho bisogno di qualcosa di eccitante

Lookin' for a lover who needs another -
cercando un amante che ne desidera un altro
Don't want another night on my own -  
non voglio passare un'altra notte da sola
Wanna share my love - voglio dividere il mio amore                                            
with a warm blooded lover -  con qualcuno che mi ami appassionatamente
Wanna bring a wild man back home -  
voglio portare a casa un macho

Chorus -
Rit.

Sittin' here eatin' my heart out, no reason -  
Seduta qui a penare, senza ragione
Won't spend another night on my own -  
non passerò un'altra notte da sola
I dialed about a hundred numbers baby -  
ho chiamato centinaia di numeri, baby
I'm bound to find somebody home -  
devo trovare assolutamente qualcuno

Chor -
Rit.