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lunedì 21 luglio 2014

LIBERA DI ESSERE SCHIAVA "Una notte di passione"



Una notte di passione

Simone e Miriam ne avevano parlato a lungo per dei mesi, ora che era arrivato il momento però Simone si sentiva insicuro aveva paura, lei invece sembrava più tranquilla.
Si stava preparando con cura, biancheria intima pregiata, trucco leggero di classe, capelli sciolti, si era messa un tubino nero molto elegante e pitturata di rosso con cura le unghie dei piedi, sandali aperti con tacco alto.
-A che ora vieni a prenderti.? Chiese Simone.
-Arriva alle otto, sbrighiamoci non voglio farlo aspettare. Rispose Miriam.
Simone senti la morte nel cuore e fu invaso da una forte gelosia ma ormai era troppo tardi per tornare indietro e poi Miriam era così convinta.
Come se leggesse nei suoi pensieri Miriam disse.
-Non ti preoccupare ne abbiamo parlato tanto, Ali e la persona giusta, dai stai tranquillo
-Ha 50 anni è arabo, non so. Rispose Simone.
-Ne ha 49 è una brava persona e mi ha detto la mia amica Antonella che è molto dotato e abile, non e quello che volevamo?
-Si certo l'importate e che sia bravo a letto e ti faccia godere tanto. Rispose Simone.
-È un arabo è una sicurezza, gli arabi sono gli ultimi veri uomini rimasti, e poi non è solo sesso. Disse Miriam.
Alle otto suono il citofono, Miriam prese la borsetta e uscì velocemente dopo aver risposto.
-Arrivo subito.
Simone guardò dalla finestra le sua bella moglie aprire la portiera della vecchia uno Fiat di Ali e salirci sopra, appena l'auto scomparve dalla sua visuale andò in bagno e si masturbo freneticamente.

Ali non sapeva esattamente neanche lui la sua età, perché al suo paese si veniva registrati al ufficio anagrafe dopo del tempo quando il capo villaggio andava a denunciare le nascite, ufficialmente stando ai documenti ne aveva 49 ma erano forse qualcuno in più.
In Italia da venti anni, aveva sempre lavorato prima come bracciate agricolo poi come muratore e ultimamente come operaio nel azienda dove Miriam faceva l'impiegata, non si era mai sposato ma aveva avuto tantissime amanti.
Miriam al inizio lo negava persino a se stessa ma era sempre stato molto attratta da quel uomo forte e deciso che si sapeva far rispettare ed era capace di imporsi, esattamente il contrario di suo marito, erano sposati da due anni e a volte le sembrava di farle da mamma, aveva voglia di un uomo forte capace di possederla e sottometterla.
Mangiarono una pizza in un locale un po' squallido di un amico di Ali che non dava l'idea del pulito ed era frequentato per il 99 per cento da Arabi che guardavano Miriam in modo eloquente e commentavano nella loro lingua.
Dopo la pizza andarono a casa di lui, già in macchina Ali aveva cominciato a toccarle le gambe e a strofinarle sulle sue cosce, la bacio sul pianerottolo prima di entrare in casa, lei rispose al bacio, le loro lingue si intrecciarono a lungo, appena entrati nel piccolo atrio Miriam si lasciò cadere in ginocchio le apri la lampo dei pantaloni lo prese in mano, era già duro come il marmo e se lo infilo in bocca.
Ali comincio a dare colpi di reni per spingerlo fino in fondo, quando senti che stava per venire si fermò e si staccò, lui la fece girare, lei capì subito e si mise col sedere in aria.
Ali le tirò giù le mutandine con forza e la penetrò poderosamente, lei si mise ad urlare le sembrava che la stesse spaccando in due ma poco dopo provò una sensazione divina sentendolo godere svuotandosi nel suo sedere.
Dopo un attimo si rialzò, lui la guido in camera, Miriam si spoglio completamente mentre lui là guardava un attimo dopo le era già tornato duro, ancora la penetrò con una violenza che la fece urlare mentre l'enorme pene spariva nella sua vagina, comincio un altra cavalcata lunghissima per forse un ora  si accoppiarono come bestie senza dire una parola.
Poi finalmente Miriam disse.
-Grazie e stato bellissimo, fantastico non ho mai provato una cosa simile non ho mai goduto così in vita mia, Grazie Grazie,Grazie Ali ti adoro vorrei che tu mi addestrassi ai tuoi piaceri ti prego usami per le tue voglie quando vuoi, sarò sempre totalmente sottomessa  ai tuoi desideri.
Ali non parlò, lei comincio a darle piccoli baci sul petto, dopo poco ebbero un altro amplesso, alla fine Ali si sdraio sul dorso stanco e soddisfatto.
-Tu no  innamorata di tuo marito. Le chiese Ali.
-Lo sono ma è che mi piace venire sottomessa e a volte anche punita e lui di carattere non può farlo non riesce, per questo voglio un uomo come te che sia il mio amante- padrone, a volte sogno addirittura di essere portata in giro nuda al guinzaglio, che bellezza cosi sarei veramente una schiava.
-Tu vedrai che tu tra poco tempo tu mia schiava. Disse lui
-Grazie, padrone mio.
-Ti userò, se avrò voglia ti frusterò, ti presterò ai miei amici, ti punirò anche senza motivo, farò tutto quello che ho voglia, lo sai non sarà solo sesso.
-Si lo so e lo accetto. Rispose.
Dormirono per un paio di ore poi Ali si svegliò e le si getto ancora addosso, senza perdere tempo punto il pene contro il suo ventre e con un potente colpo di reni la penetrò e la scopò per un tempo indefinito con un gran ritmo, finché godette emettendo un grugnito selvaggio, ma rimase ancora a lungo infilato dentro di lei.
-Tu brava schiava di sesso le disse. Miriam si sarebbe ricordata tutta la vita quella notte.


martedì 1 luglio 2014

IL PLAYBOY 8

Il viaggio fino a Beirut era stato fantastico, prima classe sul 747 dell' Air France comodissimo, cibo buono, attenzioni della hostess e champagne.
Lorenzo era abbronzato da un soggiorno a Saint-Moritz, in perfetta forma fisica, sobriamente elegante come sempre, con un abito sartoriale 100% cotone beige, a Beirut le aziende calzaturiere più prestigiose
Presentavamo in anteprima a le collezioni mirate per il mercato Libanese,  la Marchi shoes, azienda calzaturiera di Varese dove lavora come rappresentante di recente acquistata da John Wright, imprenditore Statunitense era presente.
I paesi emergenti come quello Libanese, permettevano di andare avanti nei momenti di crisi.
Seduta al sedile a fianco al suo, Jane la figlia di Mr Wright,
Sonnecchiava tranquilla, indossava un elegante tailleur di Chanel, camicetta bianca, calze nere scarpe col tacco alto di coccodrillo, insieme avevano passato una splendida settimana sulle nevi di Saint-Moritz.
La sera prima l'aveva presa dietro affondando dentro di lei fino a farle raggiungere l'orgasmo gridando di piacere, poi mentre lui si stava facendo la doccia, lei apri la porta della cabina in biancheria sexy.
-Ho voglia ancora. Disse aprendosi le chiappe con le mani e piazzandole il sedere contro il suo uccello, lui nuovamente gli è lo infilo fino in fondo mentre con una mano le accarezzava la vagina, dopo poco ricomincio a gridare di piacere, dopo essere venuta, si giro e si strinse al suo corpo, si baciarono a lungo, poi la faccia di lei scese fino al sesso di lui lo inghiotti e lo succhio divinate, la ragazza trentenne unica figlia di John Wright voleva arrivare vergine al matrimonio, e quindi concedeva al playboy solo il lato b e le faceva favolosi pompini con ingoio.
Mezz'ora dopo erano sdraiati a letto, lei con voce suadente disse.
-Perché non ci sposiamo? Lo so che muori dalla voglia di scoparmi se mi sposi non ci saranno più problemi.
-Non sono portato per il matrimonio. Rispose Lorenzo
-Diventeresti un uomo ricco.
-Guido una Maserati Gran Turismo MC Stradale, un auto che fa i 300 al ora Sono già un uomo ricco. Rispose
-Con discrezione potresti anche continuare ad avere delle amanti occasionali. Insistette lei.
-Non offenderti ma proprio non ho intenzione di sposarmi.
Le aveva risposto secco.
Lei si era zittita e poco dopo si addormentarono.

I' esposizione si svolgeva al Hotel Riviera situato sul famoso lungomare di Beirut, ma Lorenzo e Jane avevano preso una camera al Four Seasons Hotel, posto in una posizione centralissima a pochi passi dall' Edificio del Parlamento del Libano, e altri luoghi d'interesse come Piazza dei Martiri, Moschea di Mohammed Al Amin.
Jane era stata silenziosa tutto il tempo, probabilmente se l'era presa a male per il netto rifiuto di Lorenzo alla sua proposta di matrimonio.
Appena entrati nella lussuosa camera dotata di balcone con vista sulla città e sul mare, Lorenzo si lasciò cadere sul comodo letto con lenzuola in coltone e piumino.
Senza dire una parola Jane si inginocchiò sul pavimento e gli è lo prese in bocca con una dolcezza e una docilità mai vista prima, per prolungare al massimo il piacere di Lorenzo ogni tanto si arrestava e poi riprendeva piano piano a leccarglielo, stava in una posizione decisamente scomoda ma non aveva fretta, poi cambio ritmo e lo inghiotti fino in gola accelerò finché Lorenzo esplose e lei bevve tutto.

Pranzarono alla Marina vicino al Four Seasons, fu lì che Lorenzo vide un volto conosciuto in mezzo alle numerose donne eleganti che passavano, subito si preoccupo, "Guai in vista" pensò. Fece finta di niente e continuo la discussione sulle nuove collezioni con Jane.
Finito di pranzare dopo aver pagato il conto, sali le scale per rientrare al Four Seasons, mentre Jane decise di fare due passi per smaltire il pranzo.
Nella hall del hotel se la ritrovo davanti, Laura Barri che indossava ancora il "Suo vestito da troia" come lo aveva defunto lei stessa, un abito molto provocante con una scollatura da brivido.
-L'ultima volta che ci siamo visti non mi hai dato neanche il tempo di ringraziarti per avermi salvato la vita, come mai a Beirut?
-Questa volta e la tua fidanzatina che rischia e dobbiamo proteggerla.
- Dobbiamo chi?
Laura apri la borsetta. Senza risponderle
-Prendi questa e non lasciarla sola nemmeno un momento  finché non rientrate in Europa, era una Glock 17 con caricatore a quindici colpi, Lorenzo la prese senza dare nel occhio e la infilo nella cintura sotto la camicia.

Divento l' ombra di Jane seguendola dovunque andasse, tenendola d'occhio anche quando andava in bagno, sempre a al suo fianco sia al esposizione nel Hotel Riviera, sia nei vari cocktail a qui parteciparono.
In camera poi fecero diverse battaglie sessuali, Jane si esibiva anche in provocanti spogliarelli solo per lui, di solito dopo le faceva un pompino, poi improvvisamente una sera dopo averglielo succhiato e aver mandato giù tutto, mentre si era rilassato, Jane le disse che avrebbe fatto tutto con lui se lui voleva e che era arrivato il momento di perdere la verginità.
Lui l"afferro e la trascino sul letto e un secondo dopo la penetrò con un colpo secco, a lei sfuggì un gridolino di dolore ma lui inquirente continuo a scoparla spingendolo sempre più in fondo, mentre lei gemeva e emetteva gridolini di piacere finché la fece godere più volte, quando lo tiro fuori si fece ripulire con la lingua, poi lui la strinse e la bacio con dolcezza e a lungo tenendola tra le braccia.

Stavano andando al aeroporto su di un taxi, Lorenzo aveva accumulato molta tensione, era sempre stato in guardia dopo quelle che le aveva detto Laura, stava già pensando come liberarsi della pistola che le aveva dato prima di passare i controlli doganali, quando si accorse che due moto Honda stavano seguendo il loro taxi, su ognuna delle due vie erano due uomini.
Man mano che uscivano dal centro abitato Lorenzo sentiva crescere la tensione sapeva che qualcosa stava per succedere, prese il cellulare, provo a chiamare Laura, nessuna risposta, le mando un sms, "help" scrisse, ma nessuna risposta.
-Tutto bene? Hai una faccia strana. Chiese Jane.
-Stai pronta se ti dico giù, buttati sul pianale del auto e stai lì senza muoverti. Le rispose Lorenzo.
-Ma cosa succede? Chiese.
Le moto si stavano avvicinando sempre di più, Lorenzo tiro fuori la pistola e controllo il caricatore.
Quando vide un auto messa di traverso sullo stradone e le due moto avvicinarsi capì che era il momento, il passeggero sulla prima moto fece per estrarre la pistola. Lorenzo gridò "Giu" a Jane e la spinse sotto il sedile con una mano mentre con l'altra sparò al conducente della prima moto che colpi e fini fuori strada intanto mentre si avvicinava l'auto messa di traverso il passeggero della seconda moto cominciò a sparare, il tassista inchiodo la vettura per non travolgere l'auto ferma, Lorenzo rispose al fuoco, da dietro l'auto ferma uscirono tre uomini con i Kalashnikov, Lorenzo riuscì a ferirne uno e colpire il passeggero della seconda moto, ma ormai aveva esaurito il 15 colpi del caricatore, sarebbe stata la fine se non fosse sbucato dal nulla una terza moto proveniente la lato opposto con due persone a bordo, che in pochi attimi risolvete la questione freddando tutti gli uomini del commando.
Il passeggero della moto scese mentre il conducente riparti a forte velocità, si tolse il casco, era Laura Barri.
-Ah il mio angelo custode! Disse Lorenzo.
Laura si mise alla guida delta taxi spingendo via il tassista
e parti sgommando verso l'aeroporto.
Avvisò col cellulare che stava arrivando e le fù aperto un cancello secondario in modo potesse entrare e arrivare su di una pista di decollo senza neanche rallentare.
Fermò la vettura sotto la scaletta del Falcon della CIA, che decollo dopo 5 minuti con destinazione Londra.