Domande, curiosità, consigli? scrivete a kyrrrr0@gmail.com

mercoledì 20 agosto 2014

LIBERA DI ESSERE SCHIAVA "Usata"


Usata
Simone da dietro la finestra vide sua moglie scendere dall'auto, era ormai l'alba, aveva passato la notte insonne nell'attesa del suo ritorno.
Miriam si diresse vero l'ingresso del palazzo, incrociò la signora Enrica che stava uscendo per andare a messa, le due donne si salutarono di sicuro l'aveva vista scendere dalla vettura di Ali e probabilmente tra poche ore lo avrebbe saputo tutto il condominio.
Miriam entrò in casa e Simone era lì ad attenderla davanti alla porta, non ci fu bisogno di chiederle com'era andata, la sua faccia, la sua espressione erano chiare, aveva passato una grande notte di passione ed era soddisfatta, stremata, ma contenta.
-Ti ho preparato la colazione. Le disse
-Grazie ma adesso ho solo bisogno di dormire, sono stanchissima.
-Vai pure a dormire, ti sveglio io quando è pronto il pranzo.
-Aiutami a spogliarmi, poi lava subito le mutandine e reggiseno, mi raccomando a mano, sono capi delicati.
-Certo amore non ti preoccupare ci penso io. Le rispose Simone.
Miriam cadde in un sonno profondo, verso le 13:30 Simone la svegliò con dolcezza, Miriam apre gli occhi pino piano, Simone la contemplò, era un'altra persona rispetto alla donna della sera prima, addirittura più bella se possibile, con un'aria radiosa, pienamente soddisfatta.
Pranzarono insieme sul tavolo della cucina.
-Tua mamma ci ha chiesto se andiamo da lei questa sera a cena? Disse Simone.
-Non so decidiamo più tardi. Rispose lei
Verso le 16 e 30 arrivò un SMS al cellulare di Miriam.
" Schiava vieni qua tra un'ora, ho voglia di un pompino." Ovviamente arrivava dal cellulare di Ali.
-Simone, stasera non andiamo a cena da mia mamma, devo essere da Ali tra un'ora.
-Ah vi rivedete già?
Disse Simone, stupito.
-Non volevi essere cornuto?
Rispose Miriam un po' seccata
-Eh si ma io...
-Basta stai zitto, adesso io sono la sua schiava e devo obbedirle. Rispose stizzita.
-Scusami amore, perdonami io io ..
Balbettò Simone ma Miriam non ascoltava già più, si era alzata dal tavolo e stava già andando in bagno a farsi una doccia prima di correre dal suo Amante-Padrone.
Simone mogio mogio sparecchiò la tavola e si mise a lavare i piatti.
Venti minuti dopo Miriam con in dosso un caftano blu e bianco in seta dei sandali raso terra, truccata come al solito in modo elegante, uscì di casa.
-Prendo la macchia. Disse distrattamente a Simone mentre apriva la porta.
-Se vuoi ti accompagno? Le chiese lui.
-No vado da sola. Le rispose lei
Dopo un attimo Simone era in bagno, prese le mutandine di sua moglie che indossava la sera prima, dal cesto della biancheria sporca, le esamino, c'erano dei residui di sperma di Ali.
Prese in mano il pene e cominciò a masturbarsi facendolo andare avanti e indietro con la mano a tutta velocità, cominciò a rantolare, il glande era rosso fuoco, avvicino gli slip di Miriam e le eiaculo addosso abbondati schizzi di sperma.

Quando Miriam suono il campanello della casa di Ali si sentiva il cuore in gola ed era già bagnata.
-Avanti. sentì gridare.
Apri la porta ed entrò, Ali era seduto sul divano, parlava con un suo amico.
Miriam era lì ferma in piedi con lo sguardo basso non sapeva cosa dire e cosa fare, non si aspettava di trovare un'altra persona, era terrorizzata ed eccitata.
-Vieni a prendermelo in bocca subito, schiava. Le disse Ali.
Docilmente Miriam andò a inginocchiarci davanti a lui, le apri la lampo dei pantaloni.
-Bevi tutto non devi sprecare neanche una goccia, capito schiava.
Le disse, mentre lei era già impegnata a succhiarglielo a fondo.
L'amico di Ali si alzò dal divano e si mise alle spalle di Miriam, le sollevo il sedere mettendola a quarto zampe.
-Non fermarti continua succhiarmelo. Ordino Ali.
Sentì che l'amico di Ali le stava aprendo le natiche con le mani, un attimo dopo con un colpo possente la inculo con brutalità, strappando le un grido.
Dopo poco l'uomo si riversò dentro di lei emettendo grugniti, quasi nello stesso momento anche Ali godette nella sua bocca.
-Adesso noi ti scopiamo schiava, dobbiamo svuotarci del tutto i coglioni. Disse Ali.
-Oh si sono a vostra completa disposizione. Rispose. Miriam.
I due uomini cominciarono a palparla dappertutto, poi la scoparono insieme, in una penetrazione doppia Ali davanti e il suo amico ancora dietro, eiacularono dentro di lei e poi sul corpo e sul viso.
Appena caddero sdraiati stanchi. Ali le ordino di andarsene.
Miriam si sentì usata come un oggetto di piacere, proprio come fantasticava con Simone fino a qualche giorno prima.
Ora invece era realtà. 


venerdì 1 agosto 2014

IL PLAYBOY 9


Jane non stava più nella pelle era entusiasta.
-Non vedo l'ora di conoscere tuo zio, un vero conte! Esclamò
-Langravio. Precisò Lorenzo.
-E un titolo che veniva attribuito nel medioevo ad un conte nominato direttamente dal Re, non da un suo intermediario come per esempio, Principe, Duca o Vescovo. Quindi non era soggetto al loro potere ma solo al Re e le sue decisioni erano comparabili a quelle di un Duca.
La Maserati Gran Turismo MC Stradale viaggiava veloce e sicura sulle ondulate strade collinari della Brianza.
-Anche tu sei Langravio? Chiese Jane.
-No mia mamma sposo un non nobile e perse il suo status
-Ah che peccato! Esclamò Jane
-Pazienza, succede. Rispose Lorenzo

La villa era maestosa ed elegante del diciottesimo secolo in stile barocchetto lombardo con stucchi fregi affreschi ringhiere in ferro battuto e un giardino incantevole, si poteva godere un bellissimo panorama sui laghi briantei e sulle Prealpi Comasche, anche se per mancanza di fondi molte stanze erano completamente vuote non riscaldate e da restaurare conservava intatto il suo fascino,  il cancello era aperto e Lorenzo entrò guidando fino davanti al ingresso principale, un uomo sui 70 anni elegante con un portamento fiero le andò in contro, quando fu abbastanza vicino per distinguere i lineamenti Jane notò subito che la somiglianza con Lorenzo era impressionante, in pratica era lui con 30 anni in più.
-Ti presento il quattordicesimo Langravio di Monza e Cavaliere d'onore del Sovrano militare ordine di Malta, Carlo Giovanni Enrico. Ghiringhellis de Mediolano
Pronunciò con aria solenne, Lorenzo
-Non dia retta a quel mascalzone di mio nipote, lo fa per impressionala, sono semplicemente Carlo.
Ribatté il nobiluomo in perfetto inglese.
-Zio, lei e Jane Wright, il mio capo.
Da perfetto gentiluomo di altri tempi le fece un raffinatissimo baciamano che impressionò molto positivamente la bella Americana già affascinata dal personaggio dalla nobiltà e dalla splendida cornice del luogo.

Dopo la brutta esperienza vissuta a Beirut*, dove avevano rischiato entrambi la vita, Lorenzo volle portare Jane nella villa di suo zio in Brianza per rilassarsi un po' nella quinte che la residenza offriva e anche per valutare la proposta che le ava fatto il padre di Jane, Mr Wright, diventare il responsabile delle pubbliche relazioni del calzaturificio Marchi shoes, quindi sempre in giro per il mondo ad organizzare eventi inaugurazioni di nuovi negozi, fiere, party e cocktail vari, per un playboy come lui quello era il suo habitat naturale e lo stipendio sarebbe stato ottimo, ma alla fine voleva dire anche lavorare molte ore in più con molto più impegno e quindi meno tempo per i suoi piaceri.
Furono dei giorni molto rilassanti nella villa dello zio, Lorenzo e Jane oziavano, prendevano il sole, facevano sesso, a volte la cavalcava con impeto quasi violento tra gemiti e urla di piacere a volte con dolcezza, ora che Jane aveva perso la sua verginità non vi erano più limitazioni, Jane accettava tutto, era come una bambola nelle sue mani, scopavano a lungo lei gemeva mentre lui entrava e usciva finché si scaricava dentro di lei,
Il quattordicesimo Langravio di Monza e Cavaliere d'onore del sovrano militare ordine di Malta, Carlo Giovanni Enrico. Ghiringhellis de Mediolano era un uomo molto discreto, appassionato di cavalli e come il nipote di belle donne, si vedeva poco in giro per la casa e i due amanti avevano la massima libertà di dare sfogo alle passioni d'ovunque, la servitù era ridotta all'osso sempre per via dei soldi che scarseggiavano e molto impegnata per le dimensioni della dimora, comunque tutto andava avanti con tranquillità.
La domenica passeggiarono per le vie del paese in festa, mangiando polenta, formaggi e salumi, bevendo vino bianco di Montevecchia, molto simile al Chablis, seduti ad uno stand.
Tornarono in villa nel pomeriggio, passarono dalla cucina per prepararsi un caffè e rimasero entrambi di stucco vedendo la cuoca china sul lavello della cucina che veniva presa da dietro dal Nobiluomo, mentre con la mani le massaggiava i seni prosperosi lei sussultava come se ricevesse delle scosse elettriche, i due non si accorsero neanche del loro arrivo.
Jane con immensa sorpresa di Lorenzo fece una cosa che non si sarebbe mai aspettato, andò a mettersi al fianco della cuoca anche lei china sul lavello, alzo la gonna e comincio ad ondeggiare il sedere in un chiaro segno d'invito, il Nobiluomo non ci penso due volte uscì dal sedere della cuoca e subito si incollò alle sue natiche la penetrò con un colpo secco e cominciò il suo va e vieni mentre la cuoca massaggiava le tette a Jane poi le infilo le dita nella vagina mentre con l'altra mano apriva le natiche per agevolare l'entrata di Carlo, l'Americana cominciò ad urlare di piacere, lo zio di Lorenzo al improvviso uscì dal suo sedere la giro e comincio a leccarle i seni mentre lo infilava nella figa, la scopò con entusiasmo e dopo qualche minuto finirono per godere insieme in preda ad un  orgasmo violento.
Subito la cuoca prese in bocca l'uccello del Nobiluomo e con devozione comincio a ripulirlo, Lorenzo guardò la scena immobile senza scomporsi, non si aspettava quella vitalità da suo zio.

Alle sei del pomeriggio era tutti e quarto seduti sulla terrazza a prendere un aperitivo, chiacchierando del più e del meno, la cuoca dopo aver guardato l'orologio si alzò dalla sedia dicendo.
-Devo andare a preparare la cena.
Proprio nel moneto in qui suonò il cellulare di Lorenzo.
-Good evening Mr. Wright, I thought about it and decided to accept his proposal.
Rispose Lorenzo.
La vacanza era finita.

* Vedi episodio Il playboy  8