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sabato 20 settembre 2014

LIBERA DI ESSERE SCHIAVA “Frustata”



Miriam era sdraiata per terra, i colpi si abbattevano su di lei con intervalli regolari, il sedere era già rosso e ora Ali la colpiva anche sui fianchi e sulla schiena
Voleva gridare ma si sforzava di resistere in silenzio però si dibatteva dal dolore, Ali la stava frustando con una cintura di cuoio, le aveva legato le mani con una corda, Miriam si sentiva totalmente impotente.
Ali la prese per i capelli le alzo la testa e la spinse contro il suo sesso, Miriam senti un liquido caldo sul volto, dopo un attimo capi che era pipì ebbe un urto di vomito ma si trattenne, sentì il liquido dappertutto sui capelli in bocca negli occhi, Ali si scosto da lei e le diede un altro colpo secco con la cintura sul sedere, Miriam non resistette e urlò di dolore ma nello stesso tempo fu scossa da spasimi di piacere, dopo un attimo ebbe un orgasmo violento.

Al lavoro in azienda Miriam era riuscita ad evitare Ali, in quanto lui lavorava in officina e lei in ufficio, la loro storia era cominciata da 3 giorni, il sabato sera avevano avutola loro notte di passione, la domenica pomeriggio l'aveva usata con suo amico, ed ora la stava frustando, era proprio un amate perversa, eppure sembrava davvero una santarellina dolce con un viso angelico e i lunghi capelli castano chiaro pettinati lisci le davano ancora di più l'idea della brava mogliettina, aveva 29 anni e ne dimostrava meno da due era sposata con Simone di 32 un bel ragazzo alto fisico atletico biondo, ma non sapeva assolutamente soddisfare la moglie che voleva essere dominata, ne avevamo parlato e discusso fin dai primi giorni del loro matrimonio, ma Simone proprio non riusciva a fare il padrone.
Al uscita dal lavoro Ali la stava aspettando in auto, lei avrebbe voluto far finta di niente e tirare dritto fino alla fermata del autobus, ma appena i loro sguardi si incrociarono non ebbe più dubbi e salì in macchina.
Lui con una mano le tiro fuori i seni e con l'altra comincio a massaggiarle la vagina, incurante dei colleghi che pesavano, poi la baciò appassionatamente, Miriam fece un timido tentativo di resisterle ma poi cedette ricambiando il bacio.
Mentre Ali guidava verso casa sua Miriam mandò un sms a Simone. "Sono con Ali, non so quando torno"

Dopo averla frustata, Ali la legò al letto con le gambe divaricate e occhi bendati, ricominciò a frustarle le tette e il ventre, Miriam provava dolore e piacere, poi la lasciò lì così e se ne andò in un altra stanza, dopo qualche minuto Miriam sentì suonare il campanello, Ali apri la porta erano almeno due persone,due uomini, si salutarono in arabo e parlarono sempre in arabo tra di loro, quando sentì i passi e le voci avvicinarsi alla stanza, ebbe paura, i tre uomini entrarono, ridevano scherzavano, no capiva cosa dicevano e non li vedeva.
Qualche secondo di silenzio poi Miriam Sentì che uno dei due si avvicinava, odorava forte di sudore, si sentì le mani sopra i seni poi con un colpo secco fu penetrata da un grosso pene che cominciò a scoparla con colpi violenti, Miriam pur essendo terrorizzata godeva della situazione assurda, l'uomo non ci mise molto a godere eiaculando dentro di lei, non sapeva neanche che faccia aveva come era fatto ma si sentiva totalmente riempita e soddisfatta.

Un ora dopo, Ali e Miriam stavano mangiando sul tavolo della minuscola cucina a casa di Ali, i due uomini sconosciuti se ne erano andati subito, solo dopo che furono usciti di casa, Ali le tolse la benda dagli occhi e la slegò, Miriam non aveva neanche idea di come fossero fatti, Ali le aveva permesso di farsi una doccia, poi aveva dovuto preparare la cena, del riso e un hamburger.
Cenarono in silenzio, finito di mangiare Ali le ordinò di mettersi in ginocchio con il culo in alto che voleva frustarla ancora.
Lei senza fiatare si piego, si mise a quattro zampe, lui le appoggiò un piede sulla nuca per farle abbassare la testa fino al pavimento. Le ordinò di non muoversi e iniziò nuovamente a colpirla questa volta con un gatto a nove code.
Sentiva molto male e non resistette, si mise a piangere e supplicare Ali di avere pietà e smettere di frustarla.
Ali le disse con cattiveria che doveva imparare a subire tutto se voleva considerarsi sua schiava.
-Da oggi in poi ti chiamerai Zahrah e ogni volta che ti chiamerò così ti inginocchierai e mi bacerai le scarpe sottomessa ad ogni mio ordine, queste sono le condizioni.
Con le lacrime agli occhi dal umiliazione e dal dolere Miriam rispose
-Si Padrone.
-Bene, adesso andiamo a letto puoi mandare un messaggio a tuo marito che stanotte dormirai qui.
Le disse Ali.

Simone era in pensiero e nello stesso tempo eccitato, sapeva che era con lui e non poteva immaginare cosa stesse facendo, verso mezzanotte le arrivo un sms
"Dormo qui da Ali, ciao"
Aveva mangiato qualcosa da solo a casa, impazziva dalla voglia di sapere qualcosa di quello che stava facendo sua moglie, si eccitava al pensiero di lei con Ali.
Sarebbero stati insieme tutta la notte avrebbero dormito insieme dopo aver fatto l'amore, il pensiero lo eccitava al punto che non resistette e cominciò a masturbarsi freneticamente."Questo e il mio futuro, seghe, seghe e ancora seghe." pensò mentre eiaculava.

Miriam era rannicchiata vicino ad Ali nel suo letto, lui era stanco e soddisfatto lei le baciava il collo, avevano scopato per due volte di fila ed era stato meraviglioso lui non era stato neanche troppo brutale, Miriam "Zahrah" era soddisfatta, la mattina dopo arrivarono al lavoro in ditta insieme sull'auto di Ali.
Ormai tutti sapevano.

lunedì 1 settembre 2014

IL PLAYBOY 10

Lorenzo prese l'uscita che dava sul parcheggio dei taxi del aeroporto Schwechat di Vienna, un cielo azzurro e un bel sole lo accolsero anche se l'aria era fredda, in doppia fila accanto ai taxi vi era una Mercedes nera, scese una donna sui trent'anni bionda forse più alta di lui con un sorriso gioviale che le frecce segno di salire.
-Benvenuto a Vienna, signor Monti, sono a sua disposizione per tutto il tempo che si fermerà qui.
Le disse in inglese mentre le apriva la portiera posteriore. Jane aveva prolungato la vacanza fermandosi nella villa in Brianza di suo zio, lui dopo aver accettato la proposta di Mr Wright, cioè diventare il responsabile delle pubbliche relazioni del calzaturificio Marchi shoes, era dovuto partire subito per Vienna, dove stava per essere inaugurato un negozio Marchi shoes, nella zona pedonale al numero 2 di Seilergasse,
-Mi porta in Hotel, per piacere, sono al Sacher. Chiese gentilmente Lorenzo .
-Certo signore. Rispose la donna.
-Posso sapere il suo nome? Chiese Lorenzo
-Si, Alexandra, signore.
-Alexandra, le va di pranzare con me al ristorante del Sacher? dopo di che dovrei andare a dare un occhiata al negozio in Seilergasse, ovviamente offro io il pranzo.
-Certo signore. Rispose lei
Pranzarono nella sala principale del Sacher, una vero tempio del lusso una bomboniera forse il posto più Chic di Vienna, splendidi lampadari su un soffitto altissimo dipinti dell'Ottocento alle pareti, enormi tendaggi in damascato.
Alexandra le raccontò che aveva una figlia di 8 anni ed era sempre stata una moglie fedele, da un anno lavorava per questa agenzia di noleggio auto con conducente, finito il dolce al caffè, la specialità del Sacher, Lorenzo chiese il conto e con calma raggiunsero il negozio, fu accolto dal direttore Tobias Stürgkh e sua moglie Hildegard, una donna sui 40 anni piuttosto in carne ma che emanava però una forte sensualità, indossava un abito in flanella grigio molto aderente che metteva in risalto il seno abbondante e  i fianchi per la verità piuttosto larghi, le mostrarono il negozio con cordialità ed entusiasmo e lo invitarono a cena a casa loro la sera.
Lorenzo volle dare un occhiata alla lista degli invitati.
-Manca la contessa Melanie Von  Fünfkirchen. Chiese
Sono anni che non esce dalla sua dimora e rifiuta tutti gli inviti, Le rispose Il direttore.
Lorenzo prese il suo cellulare e fece una chiamata.
-Zio, ho bisogno di un piacere, dovresti chiedere alla contessa Melanie Von  Fünfkirchen Se può partecipare al inaugurazione del negozio qui a Vienna? Sai la sua presenza ci farebbe andare su molti giornali. Chiese.
-Si ci proverò. Rispose lo zio
-Jane e sempre li? Chiese in fine Lorenzo.
-Si è qui, credo si fermerà ancora per un po'.
-Ok, ci sentiamo ciao salutamela.
Mezz'ora dopo la segretaria della contessa lo chiamò per confermagli che la nobildonna avrebbe partecipato al inaugurazione e subito dopo le arrivò un sms.
"Tieniti libero questa sera, ci vediamo al Sacher. Laura.
Lorenzo le rispose.
"Dopo le ventitré, prima lavoro."

La serata con i coniugi Stürgkh fu in misto tra lavoro e serata spensierata, Hildegard nonostante i chili di troppo si dimostrò una donna simpatica e affascinate, aveva cucinato lei stessa un ottima Wiener Schnitzel, specialità della cucina Viennese, una sottile fetta di vitello impanata e fritta nello strutto. Servì lei stessa a tavola con in grazioso grembiulino bianco in pizzo legato in vita.
Verso le undici meno un quarto Lorenzo salutò e chiamò un taxi per farsi riportare in Hotel, aveva lasciato libera Alexandra dopo essersi fatto accompagnare dai Stürgkh, sul taxi per caso distrattamente infilo la mano nella tasca della giacca e trovò un bigliettino molto piccolo con su scritto. "Hildegard 333 65 73 773 call me up"
Rimase piacevolmente colpito dal invito a chiamarla da parte della signora, anche se al momento aveva altro per la testa.
Alle 11,05 entrò al Sacher, la vide subito indossava un tailleur grigio, la gonna era molto attillata metteva in risalto il ventre piatto e i fianchi rotondi, truccata con cura, scarpe con tacco 12 la una camicetta rossa maliziosamente sbottonata lasciava intravedere il reggiseno.
-Finalmente. Le disse appena si avvicinò.
-Sono solo 5 minuti di ritardo. Rispose Lorenzo sorridendo.
-Saliamo in camera tua? Propose Laura.
-Prima voglio sapere per chi cazzo lavori e come mani quando arrivi tu succedono sempre casini. Chiese Lorenzo cambiando tono della voce e con fare deciso.
-Ok, lavoro per la CIA, ultimamente ti abbiamo tirato fuori da qualche casino, mi pare, quindi potremmo chiederti qualche favore a breve, sempre ben retribuito, si intende.
-Che tipo di favore?
-Niente di che, raccogliere informazioni, avvicinare qualche persona che ci interessa, fai il lavoro giusto che te lo consente.
Lorenzo rimase in silenzio per un secondo.
-Dai su rilassati, non sarà niente di particolare, adesso saliamo in camera, sussurrò in tono dolce.
Appena entrati in camera lei si tolse la giacca del tailleur e sbottonò la camicetta, lui subito prese a succhiarle le tette, lei con la punta delle dita cominciò a sfiorarle il sesso attraverso i pantaloni, in un attimo lo senti ingrossarsi e diventate duro, lui le passò la mano tra le cosce era completamente bagnata, le prese il cazzo e se lo infilo in bocca, lo pompo per un po' poi lui la fece distendere sul letto e la penetrò con dolcezza, Laura comincio subito a gemere, fu una cavalcata lunghissima ogni volte che lei era sul punto di venire Lorenzo rallentava fino a fermarsi per poi ricominciare finché insieme raggiunsero un appagante orgasmo e Laura si senti inondare dallo sperma caldo, Lorenzo però continuava a scoparla rimanendo dentro di lei con il pene ancora durissimo, lei lo baciava appassionatamente sul collo e è sulle spalle, fino a raggiungere un nuovo orgasmo anche più violento del primo.
La mattina dopo, si svegliarono insieme, fecero colazione in camera.
-Non voglio diventare una spia, si sa che le spie hanno la vita breve. Disse Lorenzo a Laura.
-Invece le missioni che fai per i servizi segreti Italiani, quelli te la allungano? Sappiamo delle tue scampagnate con il Colonnello Testa. Ribadì acida Laura.
I due si rivestirono in silenzio, appena Laura uscì dalla camera Lorenzo prese il cellulare e compose il numero di
Hildegard.
-Volevo ringraziati per la bella serata di ieri sera. Disse in inglese.
-Da mezzogiorno alle due sono libera, possiamo vederci a casa mia? Propose subito lei senza perdere tempo.
-Ok a più tardi. Le rispose Lorenzo.

Hildegard indossava una gonna blu e una camicetta bianca molto scollata, appena lui varcò la soglia di casa lei le porse la bocca, si baciarono appassionatamente, lui le infilo la mano sotto la gonna, lei si mise a sogghignare e si inginocchio sul pavimento del ingresso per prenderò in bocca e lo prese fino in fondo, dopo poco lui la fece rialzare, sbaciucchiandosi andarono verso la camera da letto, appena entrati lui la spinse sul letto le tiro su la gonna fino alle anche poi di colpo la penetrò con forza,
-Oh si così ancora vestita come una troia è eccitantissimo, diceva a voce alta, oh si sto per venire. Urlò dopo poco mentre lui continuava a scoparla con forza finché si riversò dentro di lei che godeva rumorosamente dicendo oscenità.

C'era molta gente, un cantante, due giocatori del Sportklub Rapid Wien e sopratutto l'ospite d'onore la contessa Melanie Von  Fünfkirchen che richiamò l'attenzione di numerosi giornali, Lorenzo sempre al suo fianco perfettamente a suo agio sorrideva sereno mostrando un aria fresca e rilassata nonostante la nottata e la mattinata di sesso che aveva trascorso
Il negozio era illuminassimo da dei riflettori, un ricco buffet occupava un intero lato della boutique, Lorenzo rispondeva cordialmente in inglese alle domande dei giornalisti mettendo in risalto la sua classe innata e il suo Savoir-faire.
L'inaugurazione fu un successo, se ne parlo per giorni anche sui giornali più importanti come il Wienner zeitung e il Die presse.
Soddisfatti del successo ottenuto Lorenzo i coniugi Stürgkh le tre commesse già assunte a tempo pieno e Alexanda andarono a cenare al Karl Kolarik's Schweizerhaus nel Prater vicino alla famosa ruota panoramica affollato di turisti, verso le ventitré Lorenzo salutò tutti cordialmente e si fece portare in Hotel da Alexanda.
-Domani mattina partiamo alle otto dal Sacher per l'aeroporto Schwechat.
-Ultima notte a Vienna?
-Si
-E la vuoi passare da solo? Io sono libera, mio marito e via e la bambina e dai nonni.
-Ma non eri la donna più fedele del mondo?
-Non conoscevo te.