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giovedì 15 ottobre 2015

GIUSY L’INFEDELE

Trattoria del camionista

Ore 12, 10

Il piazzale davanti alla trattoria era già pieno di camion furgoni e utilitarie di lavoratori della zona, tutto il personale nel pieno del lavoro, per caso passando davanti ad una delle grandi finestre che dava sul piazzale, Giusy vide entrare nel parcheggio il camion di Vincenzo, subito ebbe un fremito di eccitazione.
Da circa un anno Vincenzo almeno una volta a settimana arrivava dalla Sicilia con il suo camion si fermava a mangiare in trattoria, dove lei lavora come cameriera, finito il turno in trattoria Giusy lo raggiungeva nella cabina del suo autotreno.
Si metteva a cavalcioni sopra di lui che cominciava subito a palparle le tette, dopo un attimo lui sentiva i suoi capezzoli indurirsi sotto le sue dita, poi da sola lei si impalava sul suo possente pene che scivolava dentro e i due cominciano a scopare ad un ritmo sempre più veloce, mentre lui continua a palparle i seni, andavano avanti così a lungo fino a raggiungere l'orgasmo.

Giusy era veramente una bella donna di trenta anni, capelli neri occhi verdi non molto alta ma ben proporzionata con le curve abbondanti nei punti giusti, sposata da otto ani con Antonio 35 enne impiegato, lavorava come cameriera alla trattoria del camionista da quando aveva 18 anni.
Dopo il matrimonio per un paio di anni era stata fedele al marito, ma poi aveva ceduto alla corte di Rodrigo un camionista spagnolo quarantenne molto passionale, quel anno organizzò persino le vacanze con il marito in Spagna in un luogo di villeggiatura vicino a dove abitava Rodrigo in modo da vedersi.
Al età di 27 anni una volta finita la storia con Rodrigo perché aveva cambiato giro e non passava più di lì, ebbe una intensa relazione con Renzo titolare di una ditta della zona con una cinquantina di dipendenti un uomo distinto e benestante 38 enne il quale si era innamorato di lei fino ad arrivare sul punto di lasciar moglie e figli per poter stare con lei a tempo pieno e in modo definitivo, ma lei lo lasciò subito dopo aver conosciuto Vincenzo camionista siciliano cinquantenne non proprio un bell'uomo, piuttosto grasso con pochi capelli grigi ma molto vigoroso e forte fisicamente un po' brutale e rozzo con modi di fare spicci e autoritari.
Antonio il marito non seppe mai nulla di quelle relazioni, anche se a volte ebbe il sospetto sul infedeltà della moglie ma mai una prova, lei era sempre stata molto attenta e brava a non farsi scoprire. 

Per Giusy con Vincenzo era stato subito diverso che con gli altri, a lui si donava completamente senza riserve e si rendeva schiava di ogni suo vizio accettando qualsiasi cosa da lui.
Anche quel pomeriggio finito di lavorare lei lo raggiunse nella cabina del suo camion ma sorpresa lo trovò con Rosa la figlia ventidue enne dei proprietari della trattoria.
Vincenzo la stava sodomizzando, spingeva ben in fondo al giovane sederino di Rosa che gemeva con tutta l'anima, dimenava i fianchi, sembrava matta mentre lui le strizzava i seni.
Giusy scese dal camion molto contrariata sbattendo la portiera in quel momento stava salendo sul suo autotreno Mahir, un autista Turco.
-Vieni da me.
Le disse sorridendole, lei fece finta di niente e si incamminò verso la sua auto per tornare a casa, ma sentì forte dentro di lei il desiderio di vendicarsi così tornò indietro e salì sul camion di Mahir che era un uomo possente anche lui di circa 50 anni con folti capelli grigi e un paio di baffoni molto spessi, Giusy cominciò a pomparlo con impegno, strinse bene le labbra sulla sua grossa verga e lavorò di lingua umida, Mahir dopo poco schizzò nella sua bocca ma non gli tornò molle, lei aveva ancora la bocca piena di sperma quando lui gli e lo ha infilato dentro, la sua verga le apriva meravigliosamente le grandi labbra e le saliva nel ventre, lei sopra di lui le stringeva forte le gambe sui fianchi per sentirlo bene dentro, finché lui la riempi di sperma.
A entrambi ci vollero lunghi minuti per riprendersi.
Appena si fu ripresa Giusy le disse.
-Se non devi partire subito perché non vieni a casa mia.
-Si va bene tanto devo fare pausa lunga e riparto domani mattina.
Rispose Mahir, in un italiano un po' incerto e una forte cadenza Turca.

 

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