mercoledì 30 marzo 2016
domenica 20 marzo 2016
IL DIARIO DI ILARIA
Domenica 14 febbraio
Proprio nel giorno di San Valentino io e il mio
amante-padrone Artor abbiamo voluto fare una specie di matrimonio tra di noi
per suggellare la nostra unione accettata anche da mio marito
che si dichiarava cornuto e mi consacrava ad Artor.
Lo abbiamo organizzato a casa nostra, invitando una
decina di amici di Artor e una coppia fidata nostra amica.
Verso le 11 sono uscita dalla camera sotto braccio a
Roberto in abito scuro, io indossavo il vestito da sposa che avevo al nostro
matrimonio,tirato fuori dal armadio e mandato in tintoria per l’occasione.
Ci siamo diretti nel soggiorno verso il tavolo che era
stato trasformato in un altare dove vi erano posate le fedi nuziali comprate
qualche giorno fa da Roberto annodate tra di loro e appoggiate su un
cuscinetto.
Le persone invitate applaudirono calorosamente
Artor anche lui in abito scuro da cerimonia ci è
venuto incontro e prontamente Roberto le ha offerto la mia mano poi si è fatto
da parte.
Un amico di Artor,
Rrezage ha fatto da cerimoniere, ha slegato gli anelli il più piccolo
l’ha dato ad Artor per farglielo infilare al mio dito.
Lui lo ha preso tra le dita e ha ripetuto la formula
che diceva Rrezage il ceriminiere.
-Ricevi questo anello come segno tangibile di
sottomissione a me.
Poi mi ha infilato la vera d’oro al dito.
L’ho guardato amorevolmente e perdendo l’anello fra le
dita per infilarglielo, rivolgendomi a lui ho recitato a memoria la formula che
volevo dire.
-Artor, ricevi questo anello come segno tangibile
della mia sottomissione e della mia accettazione ad obbedirti senza mai
recriminare a ciò che decidi per me.
Prometto solennemente di essenti sottomessa
sempre nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia, per tutti i giorni della mia vita, sempre pronta a soddisfarti ed a soddisfare tutti quelli che vorrai.
nella salute e nella malattia, per tutti i giorni della mia vita, sempre pronta a soddisfarti ed a soddisfare tutti quelli che vorrai.
Ho infilato
l’anello al dito di Artor e a quel punto il cerimoniere ha detto.
-Baciatevi
senza remore.
Ci siamo baciati davanti a tutti suggellando l’evento.
-Viva gli sposi. Hanno gridato gli invitati.
-Auguri e figli maschi.
Ha detto qualcuno, poi tutti si sono complimentati
calorosamente.
Roberto si è avvicinato e ha consegnato ad Artor un
portachiavi d’oro con le chiavi di casa.
-Sei ufficialmente diventato il padrone di casa di
tutte mie cose e di mia moglie. Ha detto.
La sera quando tutti gli ospiti se ne erano andati
Artor mi ha tolto l’abito da sposa il cuore mi batteva forte sapevo casa fare,
me lo aveva già detto prima ho preso in mano il suo pene e ho cominciato a
masturbarlo, quando è venuto ho diretto il getto di sperma sul vestito da sposa
che era li vicino imbrattandolo.
Poi siamo andati in camera da letto e abbiamo scopato
tutta la notte.
martedì 15 marzo 2016
IL DIARIO DI ILARIA
Venerdì 29 gennaio
Non ho ancora detto che sono alta un metro e settanta,
per sessantacinque chili, terza di reggiseno capelli erano castano chiaro lunghi fino sotto le spalle,
ora sono biondo platino tagliati corti per volere del mio padrone, il e viso
regolare occhi azzurri, labbra carnose che suscitano subito lo stesso pensiero
a tutti gli uomini.
Alfio il proletario del self service dice che ho la
bocca da pompinara, pensare che fino a prima di conoscere Artor, non avevo mai
fatto un pompino in vita mia, ho avuto un educazione rigida, prima di conoscere
Roberto ho avuto solo un fidanzato, con il quale non ho mai fatto niente altre
a qualche limonata perchè volevo sposarmi vergine e cosi è avvenuto, ho fatto
l’amore con mio marito la prima notte di nozze per la prima volta nella mia
vita.
Nel azienda dove lavoravo, parecchi collegi e
capufficio vari mi hanno fatto la corte, ma io era fermante fedele a mio
marito.
Ho conosciuto Artor, al self service dopo due
settimane che lavoravo li, non so cosa è scattato in me ma ho subito capito che
con lui ci sarei andata a letto nonostante non sia una gran bellezza nel senso
classico del termine, è un po’ più basso di me, tarchiato pochi capelli grigi,
carnagione olivastra, però ha uno sguardo penetrate che sembra ti scuti
nell’anima e legga cosa mi passa nella testa.
Riesco a godere anche solo venerandolo perché è capace
di dominarmi completamente.
A voler guardare Roberto è più bello, fisico atletico
muscoloso naturale, folta chioma di capelli castani, insomma un bel uomo.
Ma Artor è un dominate un maschio alfa ed è mio
immenso piacere ubbidirle, mi ha imposto che non devo mai indossare i
pantaloni, le gonne e i vestiti devono
essere sopra il ginocchio e devo sempre portare le calze e collant
Mi sono impegnata ad obbedirgli sempre e in caso di
mancanza accetto subire delle punizioni fisiche, per piccole cose mi sgrida
dandomi qualche schiaffo, cosa che io considero molto umiliate, per le cose un
po’ più gravi sono previste sculacciate sopra i vestiti a volte o completamente
nuda e altre volte per i casi più gravi lo scudiscio.
Ieri sera Artor, appena arrivato a casa si è fatto
fare un pompino poi mi ha detto che aveva voglia di incularmi.
-Sono pronta mio signore e padrone sono onorata che vi
degnate di incularmi. Le ho detto.
Sentendo quelle parole mi ha penetrato con un colpo
solo e ha cominciato subito ad accelerare il ritmo inculandoni con violenza per
una decina di minuti e poi mi ha riversato nello sfintere una notevole dose di
sperma.
Era stato proprio Artor a togliermi la mia verginità
anale quando ancora ci frequentavamo da
poco, e nonostante il forte dolore per via anche delle dimensioni del
suo pene era riuscito anche a farmi avere un orgasmo.
giovedì 10 marzo 2016
IL DIARIO DI ILARIA
Giovedì 28 gennaio
Ieri sera dopo il lavoro verso le 17,30, Artor è
venuto da noi con Rrezage, un suo amico più vecchio di lui, ha circa 65 anni io
non lo conoscevo, mi ha detto che è appena uscito di galera e aveva una voglia matta
di scopare una donna.
-Per prima cosa deve fare una doccia. Ha aggiunto
Artor.
Cosi l’ho preso per mano e l’ho portato in bagno, l’ho
spogliato e quando le ho levato gli slip il pene è scattato fuori come una
molla splendidamente eretto.
-Desidera il mio Signore e Padrone Artor che aiuti il
suo amico a sfogarsi? Ho chiesto
-Brava schiavetta stai diventando una gran vacca è
cosi che mi piace. Ha risposto Arton.
Mi sono inginocchiata e ho preso in bocca il cazzo di
Rrezage, lui era troppo eccitato e in pochi secondi è venuto copiosamente
Mi sono alzata sono andata davanti ad Artor, ho aperto
la bocca per farle vedere che avevo li tutto seme di Rrezage
-Ingoialo. Mi ha ordinato.
Prontamente ho eseguito.
-Andate a letto e soddisfalo bene. Ordinò Artor
Appena in camera Rrezage mi butto sul letto e si mise
sopra di me, cominciò a penetrarmi e scoparmi profondamente, Artor si era
seduto sulla poltrona a guardare.
Avevo la netta sensazione di essere il loro oggetto di
piacere, mentre il ritmo della scopata aumentava andavo in contro ad ogni
spinta di Rrezage per farmi trafiggere
fino infondo, poco dopo lui ha aumentato ancora di più il ritmo e ho sentito
arrivare dentro di me dei fiotti caldi.
-Bene stasera hai qualcosa in più da raccontare al tuo
maritino. Mi ha detto Artor.
-Adesso io e te andiamo giù al bar a berci una birra.
Ha proposto al suo amico.
-E tu non lavarti, quando rientra Roberto ti farai
ripulire dalla sua lingua mi raccomando. Mi ordinò
Dopo circa venti minuti che se ne erano andati è rientrato
a casa Roberto mio marito.
-Devi venire subito a ripulirmi la fichetta con la
lingua è appena andato via il nostro Padrone che mi ha fatto scopare da un suo
amico e mi ha ordinato di non lavarmi perché devi farlo tu con la lingua.
Ho sollevato la gonna, Roberto si è inginocchiato
davanti a me e ha cominciato a leccarmi, lo ha fatto con molta passione e mi
sono bagnata, in quel momento e rientrato in casa Artor.
-Bravi i miei schiavetti, adesso che l’hai ripulite tu
cornutone vai a preparare la cena, che a me è venuta voglia di usare la mia
schiava.
Artor mi ha portato in camere e
buttata sul letto poi mi è entrato nel ventre con tutte le sue forze senza un
bacio senza nessuna dolcezza stava usando il mio copro solo come un oggetto di
piacere ad un certo ritmo è aumentato incredibilmente , fino a quando emettendo
un ruggito ha goduto dentro di me provocandomi un orgasmo violento.
giovedì 3 marzo 2016
IL DIARIO DI ILARIA
Lunedì 25 gennaio
Oggi quando son arrivata al self service con il mio
nuovo look, biondo platino e con una
minigonna nera come mi ha ordinato Artor, il signor Alfio il proprietario mi ha
lanciato uno sguardo di desiderio.
Verso la fine del turno mentre stavo finendo di lavare
i pentoloni a sorpresa si è avvicinato e mi ha abbracciato da dietro, l’ho
subito sentito contro eccitato.
-Signor Alfio, cosa fa ? Ho esclamato stupita.
-Smettila di fare la santarellina, Artor mi ha detto
che troia sei, ti ho dato la settimana di vacanza quando non ti spettava,
adesso devi pagare pegno tria.
Mi sono messo d’accordo con il tuo amante e mi ha
detto che posso chiavarti quando voglio, chiamalo al telefonino e chiediglielo.
Effettivamente Artor mi aveva detto che dovevo
ringraziare calorosamente il mio capo ma non pensavo di dovermi concedere
sessualmente a lui.
-Voglio scoparti adesso. mi ha detto.
Senza troppe cerimonie mi ha tolto la T-shirt e mi ha
tirato su la minigonna, e arrotolato verso l’alto il grembiule che indossavo,
poi mi ha tirato giù le mutandine.
Ho sentito il suo pene rigido contro la mia vagina
penetrarmi lentamente, le ho annodato le cosce attorno ai fianchi e lui ha
cominciato a scoparmi vigorosamente, dopo poco ho avuto un orgasmo violento,
emettevo gemiti di piacere in continuazione e lui ruggiti di piacere, ha
continuato a scoparmi finché ho avuto un altro orgasmo ancora più forte e
violento del primo mentre lui si scaricava dentro di me.
Il signor Alfio si è tirato su i pantaloni e si è
sistemato poi ha preso il cellulare e ha chiamato Artor.
-Avevi ragione e una vacca tutta da scopare la tua
troia, ho appena finito di farmela.
Si è messo a ridere poi ha chiuso la comunicazione.
-Ha detto che vi vedete a casa tua dopo le cinque.
La sera ero imbarazzata non sapevo come comportarmi,
Artor entrando in casa mi ha detto.
-Sei stata brava oggi, dovrai soddisfare il tuo capo
ogni volta che lo vorrà, mi raccomando.
Lui e tutti quelli che io vorrò farti scopare.
Hai capito schiava?
-Si padrone ho risposto con lo sguardo a terra.
Lui mi ha messo le mini sulle chiappe e ha cominciato
a palarmi, in quel momento è entrato in casa Roberto.
-Ah giusto te cornuto, vieni qui a sentire cosa ha
fatto oggi al lavoro la tua mogliettina, raccontale tutto da. Ha detto Artor.
Ho cominciato a ripetere il racconto di quello che era
successo mentre Artor da dietro è partito al assalto del mio culo.
Man mano che entrava il mio sedere si apriva per
permetterle il passaggio.
-Ti puoi masturbare cornuto. Ha detto il mio amante a
Roberto.
-Grazie Padrone. Ha risposto mio marito.
Ha tirato fuori il pene e ha
cominciato a farsi una sega mentre io raccontavo cosa era successo col mio capo
e Artor mi inculava, quando è arrivato infondo ho stretto le chiappe come mi aveva
detto di fare Artor, io già godevo e il mio racconto era molto confuso, Artor è
venuto dandomi in colpo secco che mi ha trafitto poi si è scaricato dentro di
me.
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