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domenica 20 marzo 2016

IL DIARIO DI ILARIA



Domenica 14 febbraio

Proprio nel giorno di San Valentino io e il mio amante-padrone Artor abbiamo voluto fare una specie di matrimonio tra di noi per suggellare la nostra unione accettata anche da mio marito  
che si dichiarava cornuto e mi consacrava ad Artor.
Lo abbiamo organizzato a casa nostra, invitando una decina di amici di Artor e una coppia fidata nostra amica.
Verso le 11 sono uscita dalla camera sotto braccio a Roberto in abito scuro, io indossavo il vestito da sposa che avevo al nostro matrimonio,tirato fuori dal armadio e mandato in tintoria per l’occasione.
Ci siamo diretti nel soggiorno verso il tavolo che era stato trasformato in un altare dove vi erano posate le fedi nuziali comprate qualche giorno fa da Roberto annodate tra di loro e appoggiate su un cuscinetto.
Le persone invitate applaudirono calorosamente
Artor anche lui in abito scuro da cerimonia ci è venuto incontro e prontamente Roberto le ha offerto la mia mano poi si è fatto da parte.
Un amico di Artor,  Rrezage ha fatto da cerimoniere, ha slegato gli anelli il più piccolo l’ha dato ad Artor per farglielo infilare al mio dito.
Lui lo ha preso tra le dita e ha ripetuto la formula che diceva Rrezage il ceriminiere.
-Ricevi questo anello come segno tangibile di sottomissione a me.
Poi mi ha infilato la vera d’oro al dito.
L’ho guardato amorevolmente e perdendo l’anello fra le dita per infilarglielo, rivolgendomi a lui ho recitato a memoria la formula che volevo dire.
-Artor, ricevi questo anello come segno tangibile della mia sottomissione e della mia accettazione ad obbedirti senza mai recriminare a ciò che decidi per me.
Prometto solennemente di essenti sottomessa sempre  nella gioia e nel dolore,
nella salute e nella malattia, per tutti i giorni della mia vita, sempre pronta a soddisfarti ed a soddisfare tutti quelli che vorrai.
Ho infilato l’anello al dito di Artor e a quel punto il cerimoniere ha detto.
-Baciatevi senza remore.
Ci siamo baciati davanti a tutti suggellando l’evento.
-Viva gli sposi. Hanno gridato gli invitati.
-Auguri e figli maschi.
Ha detto qualcuno, poi tutti si sono complimentati calorosamente.
Roberto si è avvicinato e ha consegnato ad Artor un portachiavi d’oro con le chiavi di casa.
-Sei ufficialmente diventato il padrone di casa di tutte mie cose e di mia moglie. Ha detto.
La sera quando tutti gli ospiti se ne erano andati Artor mi ha tolto l’abito da sposa il cuore mi batteva forte sapevo casa fare, me lo aveva già detto prima ho preso in mano il suo pene e ho cominciato a masturbarlo, quando è venuto ho diretto il getto di sperma sul vestito da sposa che era li vicino imbrattandolo.
Poi siamo andati in camera da letto e abbiamo scopato tutta la notte. 

martedì 15 marzo 2016

IL DIARIO DI ILARIA



Venerdì 29 gennaio

Non ho ancora detto che sono alta un metro e settanta, per sessantacinque chili, terza di reggiseno capelli erano  castano chiaro lunghi fino sotto le spalle, ora sono biondo platino tagliati corti per volere del mio padrone, il e viso regolare occhi azzurri, labbra carnose che suscitano subito lo stesso pensiero a tutti gli uomini.
Alfio il proletario del self service dice che ho la bocca da pompinara, pensare che fino a prima di conoscere Artor, non avevo mai fatto un pompino in vita mia, ho avuto un educazione rigida, prima di conoscere Roberto ho avuto solo un fidanzato, con il quale non ho mai fatto niente altre a qualche limonata perchè volevo sposarmi vergine e cosi è avvenuto, ho fatto l’amore con mio marito la prima notte di nozze per la prima volta nella mia vita.
Nel azienda dove lavoravo, parecchi collegi e capufficio vari mi hanno fatto la corte, ma io era fermante fedele a mio marito.
Ho conosciuto Artor, al self service dopo due settimane che lavoravo li, non so cosa è scattato in me ma ho subito capito che con lui ci sarei andata a letto nonostante non sia una gran bellezza nel senso classico del termine, è un po’ più basso di me, tarchiato pochi capelli grigi, carnagione olivastra, però ha uno sguardo penetrate che sembra ti scuti nell’anima e legga cosa mi passa nella testa.
Riesco a godere anche solo venerandolo perché è capace di dominarmi completamente. 
A voler guardare Roberto è più bello, fisico atletico muscoloso naturale, folta chioma di capelli castani, insomma un bel uomo.
Ma Artor è un dominate un maschio alfa ed è mio immenso piacere ubbidirle, mi ha imposto che non devo mai indossare i pantaloni, le gonne e i vestiti  devono essere sopra il ginocchio e devo sempre portare le calze e collant
Mi sono impegnata ad obbedirgli sempre e in caso di mancanza accetto subire delle punizioni fisiche, per piccole cose mi sgrida dandomi qualche schiaffo, cosa che io considero molto umiliate, per le cose un po’ più gravi sono previste sculacciate sopra i vestiti a volte o completamente nuda e altre volte per i casi più gravi lo scudiscio.   

Ieri sera Artor, appena arrivato a casa si è fatto fare un pompino poi mi ha detto che aveva voglia di incularmi.
-Sono pronta mio signore e padrone sono onorata che vi degnate di incularmi. Le ho detto.
Sentendo quelle parole mi ha penetrato con un colpo solo e ha cominciato subito ad accelerare il ritmo inculandoni con violenza per una decina di minuti e poi mi ha riversato nello sfintere una notevole dose di sperma.
Era stato proprio Artor a togliermi la mia verginità anale quando ancora ci frequentavamo da  poco, e nonostante il forte dolore per via anche delle dimensioni del suo pene era riuscito anche a farmi avere un orgasmo.    

giovedì 10 marzo 2016

IL DIARIO DI ILARIA



Giovedì 28 gennaio

 Ieri sera dopo il  lavoro verso le 17,30, Artor è venuto da noi con Rrezage, un suo amico più vecchio di lui, ha circa 65 anni io non lo conoscevo, mi ha detto che è appena uscito di galera e aveva una voglia matta di scopare una donna.
-Per prima cosa deve fare una doccia. Ha aggiunto Artor.
Cosi l’ho preso per mano e l’ho portato in bagno, l’ho spogliato e quando le ho levato gli slip il pene è scattato fuori come una molla splendidamente eretto.
-Desidera il mio Signore e Padrone Artor che aiuti il suo amico a sfogarsi? Ho chiesto
-Brava schiavetta stai diventando una gran vacca è cosi che mi piace. Ha risposto Arton.
Mi sono inginocchiata e ho preso in bocca il cazzo di Rrezage, lui era troppo eccitato e in pochi secondi  è venuto copiosamente
Mi sono alzata sono andata davanti ad Artor, ho aperto la bocca per farle vedere che avevo li tutto seme di Rrezage
-Ingoialo. Mi ha ordinato.
Prontamente ho eseguito.
-Andate a letto e soddisfalo bene. Ordinò Artor
Appena in camera Rrezage mi butto sul letto e si mise sopra di me, cominciò a penetrarmi e scoparmi profondamente, Artor si era seduto sulla poltrona a guardare.
Avevo la netta sensazione di essere il loro oggetto di piacere, mentre il ritmo della scopata aumentava andavo in contro ad ogni spinta di  Rrezage per farmi trafiggere fino infondo, poco dopo lui ha aumentato ancora di più il ritmo e ho sentito arrivare dentro di me dei fiotti caldi.
-Bene stasera hai qualcosa in più da raccontare al tuo maritino. Mi ha detto Artor.
-Adesso io e te andiamo giù al bar a berci una birra. Ha proposto al suo amico.
-E tu non lavarti, quando rientra Roberto ti farai ripulire dalla sua lingua mi raccomando. Mi ordinò

Dopo circa venti minuti che se ne erano andati è rientrato a casa Roberto mio marito.
-Devi venire subito a ripulirmi la fichetta con la lingua è appena andato via il nostro Padrone che mi ha fatto scopare da un suo amico e mi ha ordinato di non lavarmi perché devi farlo tu con la lingua.
Ho sollevato la gonna, Roberto si è inginocchiato davanti a me e ha cominciato a leccarmi, lo ha fatto con molta passione e mi sono bagnata, in quel momento e rientrato in casa Artor.
-Bravi i miei schiavetti, adesso che l’hai ripulite tu cornutone vai a preparare la cena, che a me è venuta voglia di usare la mia schiava.
Artor mi ha portato in camere e buttata sul letto poi mi è entrato nel ventre con tutte le sue forze senza un bacio senza nessuna dolcezza stava usando il mio copro solo come un oggetto di piacere ad un certo ritmo è aumentato incredibilmente , fino a quando emettendo un ruggito ha goduto dentro di me provocandomi un orgasmo violento.

giovedì 3 marzo 2016

IL DIARIO DI ILARIA



Lunedì 25 gennaio

Oggi quando son arrivata al self service con il mio nuovo look,  biondo platino e con una minigonna nera come mi ha ordinato Artor, il signor Alfio il proprietario mi ha lanciato uno sguardo di desiderio.
Verso la fine del turno mentre stavo finendo di lavare i pentoloni a sorpresa si è avvicinato e mi ha abbracciato da dietro, l’ho subito sentito contro eccitato.
-Signor Alfio, cosa fa ? Ho esclamato stupita.
-Smettila di fare la santarellina, Artor mi ha detto che troia sei, ti ho dato la settimana di vacanza quando non ti spettava, adesso devi pagare pegno tria.
Mi sono messo d’accordo con il tuo amante e mi ha detto che posso chiavarti quando voglio, chiamalo al telefonino e chiediglielo.
Effettivamente Artor mi aveva detto che dovevo ringraziare calorosamente il mio capo ma non pensavo di dovermi concedere sessualmente a lui.
-Voglio scoparti adesso. mi ha detto. 
Senza troppe cerimonie mi ha tolto la T-shirt e mi ha tirato su la minigonna, e arrotolato verso l’alto il grembiule che indossavo, poi mi ha tirato giù le mutandine.
Ho sentito il suo pene rigido contro la mia vagina penetrarmi lentamente, le ho annodato le cosce attorno ai fianchi e lui ha cominciato a scoparmi vigorosamente, dopo poco ho avuto un orgasmo violento, emettevo gemiti di piacere in continuazione e lui ruggiti di piacere, ha continuato a scoparmi finché ho avuto un altro orgasmo ancora più forte e violento del primo mentre lui si scaricava dentro di me.
Il signor Alfio si è tirato su i pantaloni e si è sistemato poi ha preso il cellulare e ha chiamato Artor.
-Avevi ragione e una vacca tutta da scopare la tua troia, ho appena finito di farmela.
Si è messo a ridere poi ha chiuso la comunicazione.
-Ha detto che vi vedete a casa tua dopo le cinque.

La sera ero imbarazzata non sapevo come comportarmi, Artor entrando in casa mi ha detto.
-Sei stata brava oggi, dovrai soddisfare il tuo capo ogni volta che lo vorrà, mi raccomando.
Lui e tutti quelli che io vorrò farti scopare.
Hai capito schiava?
-Si padrone ho risposto con lo sguardo a terra.
Lui mi ha messo le mini sulle chiappe e ha cominciato a palarmi, in quel momento è entrato in casa Roberto.
-Ah giusto te cornuto, vieni qui a sentire cosa ha fatto oggi al lavoro la tua mogliettina, raccontale tutto da. Ha detto Artor.
Ho cominciato a ripetere il racconto di quello che era successo mentre Artor da dietro è partito al assalto del mio culo.
Man mano che entrava il mio sedere si apriva per permetterle il passaggio.
-Ti puoi masturbare cornuto. Ha detto il mio amante a Roberto.
-Grazie Padrone. Ha risposto mio marito.
Ha tirato fuori il pene e ha cominciato a farsi una sega mentre io raccontavo cosa era successo col mio capo e Artor mi inculava, quando è arrivato infondo ho stretto le chiappe come mi aveva detto di fare Artor, io già godevo e il mio racconto era molto confuso, Artor è venuto dandomi in colpo secco che mi ha trafitto poi si è scaricato dentro di me.