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sabato 1 ottobre 2016

IL BULL DI FAMIGLIA III



Giuliana era radiosa con un sorriso splendente, ci siamo fermati a fare colazione al autogrill, siamo scesi dal auto tenendoci per mano come sedicenni innamorati.
Gabriele il marito ci ha offerto la sua auto per andare al mare, ma io ho preferito andare con la mia, 
Verso l'una siamo arrivati a Loano subito ci siamo recati a mangiare un ottimo fritto misto di pesce in un piccolo ristorantino che Giuliana conosceva.
Appena arrivati a casa Giuliana si è messa a disfare le valigie, io le ho sforato i seni e ho sentito che i capezzoli si sono eretti, succede sempre, le ho messo una mano sulle mutandine ed era già bagnata.
Senza dire altro si è sdraiata sul letto, era così fradicia che l'ho penetrata come niente fosse, i suoi gemiti sono diventati grida di godimento in un continuo aumento di furia sessuale, non siamo andati avanti molto tempo così e poi insieme abbiamo raggiunto un orgasmo selvaggio, l'ho riempita con densi fiotti di sperma.
Ha tutto un altro gusto è un altra passione fare l'amore con una donna con l'intenzione di metterla incinta.
Quando ci siamo ripresi mi ha detto.
-Vado a pranzare la cena al mio adorato signore e padrone. 
-Mi raccomando metti il grembiule giallo nuovo. 
-Certo padrone mio. Ha risposto sorridendo.
Un ora dopo quando mi sono alzato, l'ho trovata in cucina intenta preparare la cena, indossava una abito da spiaggia fantasia blu e bianco lungo fino ai piedi e il grembiule giallo, nuovamente ho provato il desiderio di possederla.
L'ho abbracciata sbattendo il ventre contro il suo e stringendole le chiappe con le mani.
-Mi si brucia la cena. Ha detto timida te lei
Questo grembiule ti sta alla grande. Le ho detto.
L'ho baciata sulla bocca mentre ho cominciato ad accarezzarle le chiappe, mi ha spinto fino alla sedia e mi ha fatto sedere, si è inginocchiata fra le mie cosce e me l'ha succhiato a lungo, quando ha capito che stavo per venire si è seduta su di me, io le ho infilato l'uccello nella figa bollente.
Giuliana ha cominciato a salire e scendere lentamente contraendo i muscoli delle cosce per sentire meglio il mio pene dentro di lei.
Ho goduto a lungo e intensamente insieme a lei che aumentava il ritmo ansimando di piacere.
Subito dopo ritornò a mettersi in ginocchio davanti a me e leccò fino al ultima goccia di sperma residua sul mio cazzo. 

Per cena ha preparato le lasagne e l'arresto con me che le giravo intorno e non la lascivo stare toccandole il sedere a le sue abbondanti tette ma anche ammirandola con il suo nuovo grembiule giallo sopra l'abito o da mare.
Mentre prendevo il caffè Giuliana si è infilata sotto il tavolo, si è messa le mie gambe sulle spalle e con la lingua ha cominciato a leccare le palle e il cazzo, poi lo ha preso delicatante tra le labbra, le ho appoggiato le mani sulla nuca e ho cominciato a darle un ritmo più veloce, lei pazienterete aspirava, finché non ha percepito che stavo per venire, per una frazione di secondo si è ritirata e la mia eiaculazione è schizzata in aria andando a finire sulla a sua faccia i capelli il vestito da spiaggia e il grembiule, la guardavo dal alto in basso seduto al tavolo mentre lei era inginocchiata sotto.
Lei ha ripreso a baciarlo con devozione, e con la lingua mi ha ripulito.

Dieci minuti dopo ero ancora seduto al tavolo perfettamente rilassato mentre Giuliana stava lavando i piatti, era uno spettacolo vederla lavare i piatti con guanti di gomma e grembiule, un sogno.
La perfetta incarnazione della brava casalinga pronta però a darsi senza ritegno al suo amante.
-A che ora arriva tua sorella domani? Le ho chiesto.
Alle 11 in stazione. Mi ha risposto. 
-Bene, la andiamola prendere in stazione allora.
-Vai tu intanto io faccio la spesa, se vi fermate a bere un aperitivo per quando tornate è pronto il pranzo. Mi ha detto Giuliana.
Quando ha finito di lavare i piatti ci siamo messi sul divano a guardare un film in dvd, poi siamo andati a letto.

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