sabato 30 dicembre 2017
venerdì 22 dicembre 2017
martedì 12 dicembre 2017
JUS PRIMAE NOCTIS 5 Anni dopo cap. 2
Giovanni quella mattina dovette lavorare da solo al bar, sua moglie e il camionista Turco rimasero nel appartamento fino dopo mezzogiorno.
Giulia appena entrati in casa le chiese.
-Posso spogliarvi io?
-Si va bene. Rispose lui.
Piano piano con mosse tenere lo spogliò mentre lui
lasciava fare, eccitatissima appena fu nudo si inginocchiò davanti a lui e si
mise subito a pompare il lungo e grosso membro, con calma e devozione finche
non fu eccitatissimo e rigido, la donna tranquilla e pacata aveva lasciato il
posto alla donna calda e appianata che si trasforma in geisha per il piacere
del uomo, il Turco si sdraiò sul letto e Giulia si impalò da sola sul suo uccello,
lui le succhiava i seni intanto aumentava sempre di più il ritmo della scopata penetrandola
fino in fondo fino alla radice, lei si dimenava in preda alla passione, Giulia
ebbe due violenti orgasmi prima che l’uomo esplose di piacere dentro di lei
dandole possenti colpi di reni e schizzando fiotti di sperma calda.
Riposarono un poco e dopo lui le fu di nuovo addosso e
fecero un'altra lentissima ed appagante scopata.
Quando qualche ora dopo scesero il locale era pieno di
lavoratori delle varie aziende della zone che consumavano il loro pasto veloce
a basa di un panino, un insalata o un primo scaldato al microonde, Giovanni
correva come un pazzo per cercare di servire tutti, Giulia aveva un espressione
beata che provocò in lui un erezione mentre l’uomo Turco sembrava più stanco di
quando era entrato nel locale la mattina presto.
-Siediti comodo che ti porto subito da mangiare.
Le disse sorridendo in modo dolce Giulia.
Le portò un piatto di gnocchi e una birra dopo averli
preparati, lui li mangiò con calma mentre Giulia aiutò il marito nel lavoro.
Verso le 14, 30 erano rimasti nel bar solo Giovanni e
Giulia indaffarati a pulire e riordinare mentre Elvan, cosi si chiamava il
camionista Turco li guardava sorseggiando un ennesima birra.
Ricordava proprio Giorgio il vecchio proprietario
quando passava il suo tempo guardandoli mentre lavoravano.
Verso le 15 squillò il cellulare di Elvan, lui rispose
e parlò per più di dieci minuti in Turco.
-Devere stare fermo qui fino a quando capo non trova
carico per tornare in Turchia. Disse dopo aver interrotto la comunicazione.
-Bene allora starai con noi. Esclamò Giulia.
-Si io dormire con te. Affermò sicuro lui.
Giovanni faceva finta di niente ma la situazione lo
eccitava.
La sera dopo aver chiuso il bar, salirono tutti e tre
nel appartamento.
-Tu ricordre che avere promesso di obbedire in tutto.
Disse Elvan a Giulia.
-Ti giuro che sarò la tua schiava ubbidiente. Rispose
lei.
Non aveva ancora finito di pronunciare quelle parole
che già si stavano baciando appassionatamente sulla bocca.
Elvan, la spinse giù e lei docilmente le apri la lampo
e le prese il cazzo in bocca, un uccello
molto grosso che le riempiva la bocca sbattendo infondo alla gola.
Si diede molto da fare con la bocca e la lingua pompando
con passione, quando Elvan sentì che stava per arrivare l’orgasmo si ritirò e
schizzò sulla faccia estasiata di Giulia, un attimo dopo lei si alzò e andò a
baciare Giovanni con la lingua vischiosa dello sperma che le colava dalle
labbra.
Lui eccitatissimo rispose al bacio, Elvan si avvicinò
ai due già visibilmente eccitato e di nuovo pronto.
Le ordinò di spogliarsi completate a vicenda, loro lo
fecero finché non furono completate nudi a quel punto li fece mettere in
ginocchio con la fronte che poggiava sul pavimento e il sedere in alto totalmente
offerti a lui, Giulia cominciò ad ondeggiare il culo in modo invitante, forse
per invitarlo a scegliere il suo e non quello del marito.
Il Turco scelse lei con grande sollievo di Giovanni.
sabato 11 novembre 2017
JUS PRIMAE NOCTIS 5 Anni dopo
Giovanni e Giulia erano sposati da 5 anni, ancora
lavoravano insieme al bar “Da Giorgio” (vedi
racconto Jus primae noctis) Che una
volta era di proprietà appunto del Signor Giorgio ora invece era loro, lo
avevano comprato facendo un mutuo e molti sacrifici.
Abitavano nel appartamento sopra il bar che era nella
zona industriale, anch’esso acquistato, non avevano cambiato nome al bar perche
si sentivano molto legai al Signor Giorgio che al epoca aveva 65 anni ed era un
uomo corpulento sempre in giacca e cravatta con fare arrogante e strafottente
molto vanitoso, ma loro non avrebbero mai potuto scordalo.
Quando si sposarono 5 anni prima, lavoravano già li da
2 anni, Giovanni aveva 28 anni ed era un bel ragazzo come hobby giocava a Rugby
alto 1 e 80 per 78 kg tipo atletico e muscoloso biondo con un bel carattere
sempre allegro.
Giulia era una bellissima ragazza 22 anni longilinea
ma con delle belle curve i capelli castano chiaro le scendevano fino alle
spalle alta 1 e70 pesava 65 kg con la terza di reggiseno, erano una bella
coppia moderna e affiatata.
Tutto era cominciato da una battuta del signor Giorgio
-Giovannino ti faccio la prima notte di nozze, sai una
volta usava che quando una coppia si sposava
il Nobile della zona aveva il diritto di passare la prima notte di nozze
con la sposina.
Al primo momento Giovanni e Giulia si offesero anche
un pochino, poi però parlarono a lungo tra di loro e scoprirono di eccitarsi,
al pensiero provavano un piacere intensissimo che partiva dalla testa e le
incendiava il corpo.
Cosi qualche giorno dopo andarono dal Signor Giorgio
alle sei il momento di chiudere il bar e diventando entrambi rossi paonazzi
dalla vergogna le dissero.
-Signor Giorgio, noi abbiamo pensato parecchio a
quella cosa che dice lei della prima notte di nozze e ci piacerebbe.
-Beh se va bene a voi a me va benissimo. Rispose lui,
sorpreso.
-Sei vergine? Chiese a Giulia.
-Si Signore,
perché volevo arrivare vergine al matrimonio.
Il Signor Giorgio entrò in uno stato di eccitazione
incredibile, non riusciva a credere alla fortuna, una giovane coppia moderna e
di bella presenza come loro accettava di sottomettersi ad un antico rito
medioevale e per di più la sposina era ancora vergine.
Non è che i due fossero dei fresconi che non avevano
mai fatti niente, ma non erano mai arrivati alla penetrazione completa proprio
per il desiderio di Giulia di avvivare vergine al matrimonio, poi quella
proposta assurda surreale aveva acceso le fantasie perverse dei due giovani, ci
pensavano mentre lui le succhiava i capezzoli finché non si bagnava bene e si
dilatava la vagina poi le masturbava il clitoride e leccava fino a quando le schizzava
in bocca il suo nettare, oppure quando era lei a farle dei giochini con la
lingua, gli e lo succhiava palpandole i coglioni, quel pensiero rendeva tutto
più eccitante.
Dopo averle detto che accettavano lo “Jus primae noctis” avevano cominciato a chiamarlo
Padrone e al Signor Giorgio questo piaceva molto eccitandolo in modo pazzesco.
La sera prima del matrimonio, alle sei dopo aver
tirato giù la cler del bar come al solito il Signor Giorgio si sedette su di
uno sgabello e li guardava fare le pulizie per lui era uno spettacolo
impagabile meglio del Moulin Rouge.
-Allora Giulietta finalmente domani sera ti svergino,
sei contenta.
-Si Padrone non vedo l’ora.
-E tu Giovannino.
-Anche io Padrone.
-Vedrai che prima notte di nozze ti faccio passare,
Schiavetta. Cosi lui chiamava Giulia.
-Grazie Padrone.
-Tu preparati le brandina nel retrobottega stasera,
che dormirai li mentre io faccio la prima notte con la tua mogliettina. Disse a
Giovanni
-Certo Padrone.
-Schiavetta, vieni qui. Ordinò
-Si Padrone eccomi.
–Domani dopo le nozze sarai a mia completa
disposizione, ti userò in tutti i modi possibili per soddisfare il mio piacere,
lo sai?
-Certo Padrone. Rispose lei
Lui le prese la testa tra le mani e la bacio sulla
bocca, era un bacio passionale che Giulia ricambio con piacere, poi senza che il Signor Giorgio facesse alcuna
richiesta Giulia le prese una mano e la baciò sul dorso,mentre a pochi metri di
distanza Giovanni continuava i lavori di pulizia come se niente fosse ma eccitatissimo.
Il giorno dopo la cerimonia e il ricevimento furono
normalissimi ci saranno stati una cinquantina di invitati tra parenti e amici
fra di loro c’era il signor Giorgio che non stava più nella pelle.
Dopo i vari brindisi,
balli e la distribuzione delle bomboniere ovviamente gli ultimi ad
andare via furono gli sposi con il Signor Giorgio.
Avvivati alla macchina il lanciò le chiavi a Giovanni.
-Schiavo fai in fretta che ho il cazzo che mi scoppia.
-Si Padrone, faccio più in fretta che posso
Giovanni si mise alla guida e Giulia con il Signor
Giorgio si sistemarono nel sedile posteriore, per tutto il viaggio è stato un
continuo baciarsi sulla bocca abbracciarsi e toccarsi mentre Giovanni guidava,
arrivati a destinazione il Signor Giorgio e Giulia salirono nel nido d’amore
degli sposini e Giovanni andò a stendersi nella brandina posizionata nel retrobottega
del bar, si spogliò scopri di essere eccitatissimo e piano piano comincio a
masturbarsi mentre nel appartamento di sopra il Signor Giorgio con molta cura
tolse l’abito bianco da sposa a Giulia, le accarezzo e palpò i seni e il pube
mentre la baciava, la depose sul letto e si spogliò rapidamente, comincio a
leccarle e masturbarle la passera, le infilò un dito nell’ano poi di colpo la
penetrò e cominciò a possederla violentemente.
-Oh Padrone si che bello, sento male ma è bellissimo
Padrone.
Non ci volle molto prima che i due arrivarono ad un
orgasmo sconvolgente, dopo aver goduto Giulia lo riempì di piccoli baci su
tutto il corpo, poi lui le infilò il cazzo in bocca e lei cominciò a
succhiarglielo, quando le fu tornato duro ricominciò a scoparla infilandoglielo
tutto fino alla radice in un primo momento lentamente poi sempre più veloce e
con più vigore, spingendoglielo dentro con forza, lui ansimava lei mugugnava
muovendo freneticamente il bacino spingendolo in avanti e si inarcava per
accoglierlo ancora di più fino in fondo, fu un amplesso furibondo finché
l’orgasmo espose violento e la inondò del suo caldo seme mentre lei gemeva di passione.
La mattina dopo Giovanni verso le nove le portò il
vassoio con una ricca colazione a letto, i due erano sfiniti ma Giulia era
radiosa con un sorriso illuminate che fece eccitare Giovanni.
Ignorando il marito Giulia disse.
-Padrone grazie, possiamo rifarlo vero.
-Certo schiavetta. Rispose il Signor Giorgio.
E lo fecero per moltissime volte, in media un paio di
volte a settimana per circa tre anni, fino a quando il signor Giorgio fece un
infarto, si salvò per miracolo ma dovette vendere tutto e andare a vivere nella
sua casa al mare in tranquillità e lontano dalle tentazioni.
Giovanni e Giulia si volevano bene e avevano una bella
vita sessuale tra di loro, mai banale sempre pena di nuove emozioni, per due
anni furono una normale coppia, il bar andava bene e stavano ripagando tutti i
debiti.
Quella mattina di primavera appena aperto il bar alle
6 il primo ad entrare fù un uomo alto e massiccio con la pelle olivastra sui 50
anni pochi capelli grigi e uno sguardo penetrante carismatico il colore degli
occhi era quasi uguale a quello dei capelli.
Era l’autista di un camion che proveniva dalla
Turchia, con una voce profonda e calda in un italiano stentato disse.
-Capoccio,brioche,pacchetto di sigarette e un cognac.
Giovanni capì subito che Giulia era stata colpita da
quel uomo.
-Si sieda pure ad un tavolino, che la servo io. Disse
Giulia con fare dolce.
L’uomo consumò velocemente la colazione e si bevve di
un fiato il cognac.
-Io dovere fare doccia. Disse in modo duro.
-Nei bagni ci sono due docce, ma è meglio che venga su
in casa nostra a farla, l’acqua e più cada e si sta meglio, le do io un accappatoio
non si preoccupi, venga con me.
Giulia si incammino per le scale che portavano al appartamento
e l’uomo la segui.
Giovanni ancora come tante altre volte era sucesso tempo prima si
scopri eccitatissimo.
lunedì 6 novembre 2017
Ciao a tutti da un po’ di tempo non riesco
a postare niente, mancanza di tempo per scrivere, in più ho perso i file che contenevano
tutti gli appunti le idee e le trame da sviluppare.
Cosi mi e venuto da chiedermi chissà quale
storia vi è piaciuta e che vorreste un seguito?
ciao
lunedì 10 luglio 2017
TRADIMENTO
La scoperta
La guardò di nuovo, si la
calligrafia era quella inconfondibile di sua moglie e poi era anche firmata.
Elisa le disse.
-Lo so che è difficile da
crederci ma questa lettera l’ha scritta tua moglie a mio marito circa tre mesi
fa, l’ho trovata nel cassetto sotto la scrivania di Antonio, un giorno che
stavo spolverando e mi sono accorta che il cassetto era semichiuso, per istinto
l’ho aperto e l’ho vista subito era aperta forse l’aveva appena riletta a me è
saltata agli occhi la calligrafia femminile.
-Sai se ce ne sono altre?
Chiese Federico
-Nel cassetto no, se ci
sono le tiene da un'altra parte. Rispose Elisa
Federico aveva lo sguardo
spento e il viso era bianco, non era più l’uomo di mezzora fa.
Non era più un uomo allegro
e rilassato sempre pronto a scambiare battute con tutti, un uomo di 35 anni con
un fisico atletico e lo sguardo da persona tranquilla con un carattere gioviale.
Adesso era un uomo
distrutto, il suo mondo le era caduto addosso aveva scoperto che sua moglie la
donna che adorava aveva una relazione con un altro uomo che tra l’altro abitava
proprio sopra di loro.
Posò un'altra volta gli
occhi sulla lettera.
Antonio, amore mio, mio unico signore.
Ti chiedo di rendermi tua schiava per la vita, ti giuro padrone mio che ti
ubbidirò con sottomissione assoluta e fedeltà, facendo qualsiasi cosa tu mi
chiederai tutte le volte che vorrai, senza mai opporre resistenza.
Tu sei il mio unico pensiero e annullerò me stessa per te, perché senza di te sono niente uno zero non
esito.
Non riusciva a credere che sua moglie
avesse potuto scrivere quelle cose.
Laura è una donna moderna
indipendente che manda avanti da sola un negozio di abbigliamento, non era mai
stata sottomessa ne a lui ne ha nessun altro, nemmeno ai genitori.
-Meglio che per il momento facciamo
finta di niente e teniamo gli occhi aperti. Disse Federico.
-Si meglio non dire niente per ora.
Ribadì Elisa.
Si alzò dalla sedia del soggiorno
dove era seduto.
-Rimettila a posto come se non
l’avessimo vista. Si raccomando ancora Federico.
-Sono tre mesi che ogni tanto la
rileggo e la rimetto a posto e non se ne è mai accorto. Rispose Elisa.
Tornato nel sua appartamento al pino
di sotto Federico si sedette sul divano, avvertì una stanchezza insopportabile,
non riusciva a credere, eppure era tutto cosi chiaro, al improvviso provò una
strana sensazione di piacere aveva immaginato sua moglie che faceva sesso con
quel uomo e inspiegabilmente si era eccitato.
Quando Laura rientrò lo trovò ancora
seduto sul divano, l’eccitazione era sparita quando aveva sentito i passi della
moglie sul pianerottolo e aprire la porta di casa, fino ad un secondo prima
aveva dovuto sforzarsi per resistere alla tentazione di masturbarsi.
La sera a letto Federico si avvicinò
a Laura nel tentativo di avere un rapporto sessuale con lei.
Laura lo allontanò.
-No sono stanca, non mi va proprio.
Le disse respingendolo.
Federico fu ancora più eccitato dopo
il rifiuto della moglie, aspettò che Laura si addormentasse poi si alzò dal
letto e andò in bagno dove si masturbò come faceva da ragazzo ma questa volta
con nella mente l’immagine di sua moglie con un altro uomo e il suo godimento
fu di gran lunga superiore.
Nei giorni successivi, Federico
studiò Laura con molta attenzione, effettivamente aveva cambiato pettinatura,
il volto più rilassato, era meno tesa, il suo modo di vestire era leggermente
più sexy anche se sempre molto elegante raffinato, curata nel trucco leggero.
Insomma i segnali c’ erano
tutti, Laura aveva un amante, Federico
ne era sicuro.
Il fatto era che lui non sapeva come agire se far finta di niente
sperando che le cosa finisse da sola o affrontare l’argomento con sua moglie,
la cosa che più lo inquietava era il fatto che ogni volta che ci pensava si
eccitva.
Iscriviti a:
Post (Atom)